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Giovedì, 28 Marzo 2024
Come nel 2020

Covid, perché sarà un aprile durissimo in Italia

Guido Rasi, professore ordinario di Microbiologia a Tor Vergata e direttore dell'Ema fino a novembre: "Le varianti potrebbero riempire gli ospedali finché non saremo vaccinati. Siamo a 100mila contagiati a settimana, più 300mila che non scopriamo, che porteranno una terza ondata più alta delle precedenti"

La situazione è tutt'altro che incoraggiante. Le varianti del Covid "al momento sono soprattutto più contagiose e potrebbero riempire gli ospedali finché non saremo vaccinati. Purtroppo ci aspetta un aprile durissimo. Siamo a 100mila contagiati a settimana, più 300mila che non scopriamo, che porteranno una terza ondata più alta delle precedenti. La pandemia rischia di lasciarci questo brutto ricordo. Per questo le chiusure sono inevitabili e vanno fatte rispettare severamente. Non si possono più tollerare certi assembramenti". Lo dice in un'intervista a La Stampa Guido Rasi, professore ordinario di Microbiologia all'Università di Roma Tor Vergata, direttore dell'Ema fino a novembre.

I vaccini Johnson & Johnson e Sputnik arrivano in Italia?

Del vaccino Janssen Johnson & Johnson "l'Ema discuterà giovedì e dovrebbe passare con una dosee un'efficacia del 66per cento. Anche qui specifico che si tratta della resistenza a qualsiasi forma dell'infezione, mentre è valido al100 per cento per la malattia grave e la morte. Se arrivasse ad aprile darebbe una spinta alla campagna, ma presto dovrebbe aumentare la disponibilità di tutti i vaccini. A quel punto con 700mila vaccinazioni al giorno si potrebbero finire gli over 65 in pochi mesi e tutti gli italiani prima di fine anno".

Sul vaccino russo Sputnik invece, prosegue Rasi, "la Russia non ha fornito tutti i dati per l'approvazione. Il ritardo dipende da questo. Non hanno finito lo studio di fase tre. Dopodiché ci possono essere delle evidenze sulla popolazione paragonabili alla fase tre, ma vanno dimostrate. Sputnik inoltre dovrebbe aprire una sede europea per la commercializzazione, mi pare stia accadendo in Germania, e produrre il vaccino in siti certificati dall'Ema. Arriverebbe quando si spera avremo risolto il problema".

Terza ondata, picco attorno al 20-22 marzo (forse anche prima)

Picco attorno al 20-22 marzo (forse anche prima). Picco dei decessi (che hanno sempre uno scarto di due settimane) attorno al 2-3 aprile, seguito da un netto calo, con livelli che a fine giugno scenderanno sotto quota quaranta. È questo l’andamento atteso dell’epidemia nei prossimi mesi. Anche grazie alla progressione delle vaccinazioni, che inizia a mostrare qualche effetto su sanitari e Rsa e avrà un effetto sempre più rilevante. La terza ondata raggiungerà il suo apice a fine marzo, le previsioni differiscono di qualche giorno. "Il picco atteso in Italia – dice a Quotidiano.net il professor Roberto Cauda (infettivologo di Università Cattolica e Policlinico Gemelli) – è atteso secondo i modelli matematici tra il 20 e il 22 di marzo. Ovviamente le variabili sono diverse".

"Noi pensiamo che il prossimo trimestre sia quello decisivo" per la campagna di vaccinazione ha detto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della trasmisssione "Mezz'ora in più" su Raitre. Aprile, maggio, giugno. "Durante il primo trimestre abbiamo pagato insieme a tutti gli altri paesi europei una limitazione delle forniture, dal primo aprile inizia il secondo trimestre dentro cui ci aspettiamo l'arrivo di oltre 50 milioni di dosi con le quali puntiamo a un numero che può essere molto alto", cioè a "raggiungere quantomeno metà della nostra popolazione". Staremo a vedere.

Se questa settimana tornano a salire i contagi il Dpcm 2 marzo potrebbe essere superato dalla realtà. Si ipotizza quindi una stretta ancora più pesante di quella attuale per fermare la diffusione delle varianti e la terza ondata dell'epidemia di coronavirus. La decisione entro il 12 marzo, venerdì.

Fonte: La Stampa →
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