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Venerdì, 29 Marzo 2024

I premi ai manager che hanno tagliato i letti Covid in Lombardia

Un articolo di Repubblica firmato da Tito Boeri e Roberto Perotti racconta della norma regionale che lega il bonus per i dirigenti alle visite ambulatoriali

I premi ai manager che hanno tagliato i letti Covid lombardi fanno discutere e sono al centro di un articolo di Repubblica firmato da Tito Boeri e Roberto Perotti. C'è una norma regionale che lega il bonus per i dirigenti alle visite ambulatoriali. Questo avrebbe provocato la frettolosa chiusura dei reparti creati per la pandemia.  "Il risultato è che una settimana fa le terapie intensive erano 983 contro un obiettivo minimo di 1.446. E ora che la regione è di nuovo in emergenza i pronto soccorso sono intasati e molte strutture senza disponibilità".

La situazione in Lombardia è complessa, il coprifuoco in arrivo ne è la lampante dimostrazione.

Perché ci sono meno posti in terapia intensiva dell'obiettivo minimo?

Prima della pandemia l'efficienza degli ospedali italiani era tutta nei numeri. "Gli ospedali costavano poco in rapporto ai servizi offerti ai cittadini perché lavoravano al massimo della propria capacità, con meno della metà di letti e posti in terapia intensiva per abitante della Germania, il cui sistema sanitario veniva additato come particolarmente inefficiente e bisognoso di riforma. Quando siamo stati investiti dalla pandemia ci siamo ritrovati privi di riserve di letti ospedalieri e con troppi pochi posti in terapia intensiva"

Alla luce dell’esperienza accumulata da febbraio, avremmo dovuto prepararci alla prevedibile recrudescenza autunnale del virus mantenendo sufficienti margini di capacità inutilizzata nei nostri ospedali, soprattutto nelle aree, come Milano e la Lombardia, dove sarebbe stata più rapida la trasmissione della seconda ondata.

Eppure nel mezzo della pandemia la Regione Lombardia ha posto tra gli obiettivi dei dirigenti generali degli ospedali (quelli che decidono come organizzare i reparti ospedalieri) quello di recuperare «le prestazioni di specialistica ambulatoriale fortemente ridotte a causa dell’emergenza Covid» fino a raggiungere «una produzione pari ad almeno il 95 per cento di quella del secondo semestre 2019».

Questo obiettivo vale per il 25 per cento della valutazione finale dell’operato del direttore generale, da cui dipende la corresponsione di un premio di produzione che può arrivare fino a un quarto del suo trattamento economico. Si tratta, quindi, di un incentivo potente. Inoltre dal raggiungimento di questi obiettivi dipendono le integrazioni salariali, seppur meno significative, offerte a cascata a medici e operatori paramedici. Tutto questo ha indotto molti ospedali a chiudere o depotenziare i reparti Covid, riorientandoli per soddisfare l’obiettivo imposto dalla Regione.

Secondo il quotidiano romano la Regione Lombardia ha commesso un errore evitabilissimo nell'incentivare lo smantellamento dei reparti Covid per ottenere tali risultati. Non sarebbe un caso isolato, va detto, perché anche in Veneto e Piemonte sarebbero state osservate dinamiche simili.

Quindi un suggerimento di Boeri e Perotti: "Non è più il momento di improvvisare: le decisioni vanno prese dopo aver ascoltato esperti seri. La Regione Lombardia non manca di consulenti, spesso scelti dai singoli assessori in base a criteri quasi casuali. La Regione dovrebbe adottare un processo più trasparente: nominare un gruppo uf- ficiale di esperti riconosciuti internazionalmente (quindi escludendo personaggi con esposizione mediatica ma privi di credenziali scientifiche nel campo specifico del Covid, e privi di contatti con le esperienze straniere)".

Perché il coprifuoco in Lombardia è solo l'inizio (e quali altre regioni la seguiranno presto)

Fonte: La Repubblica →
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