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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Covid immunità / Regno Unito

Covid-19: niente immunità, la malattia può tornare dopo un anno

Uno studio dell'Imperial College di Londra ha scoperto che in tre mesi vengono persi il 26% degli anticorpi. La perdita è più veloce negli over 75

L'immunità al Coronavirus inizia a scemare gradualmente dopo soli tre mesi. È quanto ha scoperto uno studio inglese effettuato su 365mila persone selezionate a caso. A loro è stato inviato a casa il cosiddetto “test pungidito” con il quale viene verificata la quantità di anticorpi al Covid-19 presenti nell'organismo. Lo studio dimostra come dopo soli tre mesi il 26% degli anticorpi venga perso dai soggetti esaminati. L'analisi dei dati è partita dal momento di massima diffusione dell'epidemia in Inghilterra e ha monitorato la quantità di anticorpi dopo 12, 18 e 24 settimane. La rilevazione avvalorerebbe l'idea secondo cui dopo sei mesi, un anno al massimo, gli anticorpi possano scomparire dal corpo umano.

Anticorpi diminuiscono sensibilmente dopo sei-12 mesi

“Ciò è coerente con l'evidenza che l'immunità ai Coronavirus stagionali diminuisce da 6 a 12 mesi dopo l'infezione e i dati emergenti su SARS-CoV-2 che hanno anche rilevato una diminuzione nel tempo dei livelli di anticorpi negli individui seguiti in studi longitudinali” hanno dichiarato i ricercatori dando una pessima notizia per quel che riguarda lo studio sui vaccini. Di fatto questo studio dimostrerebbe il fatto che un eventuale vaccino comunque avrebbe bisogno di modifiche periodiche, almeno ogni anno, per la capacità del virus di mutare e l'impossibilità del corpo umano di adattarsi e difendersi. Lo studio è stato pubblicato dall'Imperial College di Londra e Ipsos Mori, una società di ricerche di mercato. La combinazione, infatti, tra studi clinici e ricerche di mercato sulla popolazione che era stata affetta dal virus ha permesso ai ricercatori di elaborare i dati. E stratificarli visto che è stato scoperto, per esempio, che i soggetti più giovani perdevano molto più lentamente nel tempo gli anticorpi rispetto agli over 75. Ciò che interessa i ricercatori è capire come si comporteranno gli anticorpi nelle persone guarite dalla Covid anche a distanza di anni. Per ora, sulla base dei dati ottenuti dopo pochi mesi, hanno scoperto che la progressione in perdita degli anticorpi e importante e questo mette in allarme anche per gli studi sul vaccino.

Come si comporta il corpo umano con le infezioni

Esistono per esempio infezioni come il morbillo che poi provocano la cosiddetta immunità sterilizzante, ossia il soggetto non contrarrà più la malattia per il resto della sua vita. Altre infezioni a cui il corpo umano riesce a generare anticorpi, anche se in quantità minori, per anni. Con il Coronavirus le evidenze del comportamento degli anticorpi possono essere valutate solo su una scala che riguarda i pochi mesi di vita avuti dalla malattia finora. I ricercatori vogliono valutare la risposta delle cellule T, una sorta di memoria del corpo per la malattia, e come esse si comporteranno con il passare del tempo. Ciò che però spaventa è la progressione con la quale vengono persi gli anticorpi. “Questo studio molto ampio ha dimostrato che la percentuale di persone con anticorpi rilevabili sta diminuendo nel tempo - ha detto in una nota Helen Ward, ricercatrice della facoltà di medicina presso la scuola di sanità pubblica dell'Imperial College di Londra -. Non sappiamo ancora se questo lascerà queste persone a rischio di reinfezione con il virus che causa Covid-19, ma è essenziale che tutti continuino a seguire le indicazioni per ridurre il rischio per se stessi e gli altri", ha aggiunto Ward, che ha lavorato allo studio.

Fonte: Cnn →
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