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Venerdì, 19 Aprile 2024
Oltre il dolore

Covid, il medico che cura i sopravvissuti: "Andranno seguiti a lungo, alcuni per sempre"

Il pneumologo Ceriana ha vinto la sua battaglia contro il coronavirus la scorsa primavera ed è tornato dai pazienti. Per coloro che hanno affrontato un ricovero in terapia intensiva, la ripresa è lunga, faticosissima e dall'esito incerto

Il suo compito è curare chi il Covid l'ha superato, ma si trova a dover lottare ancora. Il pneumologo Piero Ceriana ha vinto la sua battaglia contro il coronavirus la scorsa primavera, è guarito ed è tornato dai pazienti: alcuni di loro andranno seguiti a lungo, "altri per sempre" racconta alla Stampa.

Piero Ceriana, il medico che cura i sopravvissuti

I sopravvissuti “sono naufraghi su un’isola deserta”. E' tocante il suo racconto sulle pagine del quotidiano torinese: "Quando incrocio quegli sguardi ancora impauriti e angosciati da un corpo che non risponde più come prima, da uomo, prima ancora che da medico, penso che non sarà un diluvio universale ma questa è comunque una lezione che la natura ci ha impartito per ricordarci che davanti a lei restiamo pur sempre piccoli".

Per coloro che hanno affrontato un ricovero in terapia intensiva, la ripresa è lunga, faticosa. Qualcuno non tornerà più nelle condizioni di prima: poca forza nelle gambe, il respiro faticoso. Il professor Ceriana, che è anche anestesista rianimatore, parla dei sopravvissuti in modo accorato. Ci sono quelli che "dopo giorni e giorni di sedazione profonda cadono in una condizione di delirio, in uno stato di agitazione incontenibile. Si strappano il pigiama, ho visto più di uno lanciarsi dal letto".

Lui nell’ambulatorio di pneumologia riabilitativa aiuta i pazienti che si ritrovano a far fronte a mille problemi dopo essersi negativizzati.

"Perché spesso chi ha vissuto in forma grave la malattia, anche senza virus continua ad avere una montagna di problemi. Alcuni hanno bisogno ancora di ossigeno. Molti altri accusano danni neurologici".

"La cosa che ti fa più pensare -  dice Ceriana alla Stampa - è quando vedi persone che dopo esser passate per il delirio da post intensiva perdono parte delle capacità cognitive. Dai test che facciamo si vede che hanno meno capacità mnemonica e di apprendi- mento". Alcuni andranno seguiti per il resto dei loro giorni.

Oltre il 37% dei pazienti colpiti da coronavirus anche dopo la guarigione manifesta reazioni neurologiche come stato confusionale, vertigini, mal di testa, perdita dell'olfatto e del gusto. C'è addirittura chi ha conseguenze più complesse come afasia e perdita della vista. Gli scienziati propongono di continuare a seguire tutti i malati di Covid-19 per verificare gli esiti sul lungo termine e stabilire se i disturbi neurologici siano permanenti o soltanto temporanei.

Fonte: La Stampa →
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