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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sgomento

"Si parla di andare a sciare con 600 morti al giorno, non siamo un Paese normale"

Andrea Crisanti chiede di raggiungere un accordo europeo per evitare che le persone vadano sugli impianti all'estero

Parlare di sci con 600 morti al giorno? "Rimango senza parole. Andare a sciare per divertirsi sapendo che questo causerà un aumento dei contagi e dei morti? Penso che questo non sia un Paese normale". Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova, commenta così il tema delle vacanze sulla neve durante il periodo natalizio.

Crisanti: "Si parla di sci con 600 morti al giorno. Non è un Paese normale"

Intervenuto alla trasmissione Buongiorno su Sky TG24, Crisanti ha spiegato come "il problema non è l’impianto da sci, se sanifico le cabine o i sedili delle seggiovie, il problema è l’assembramento che si crea prima e dopo, la socialità che c’è, gli alberghi pieni". E, dato che negli altri paesi non sono ancora state chiuse le piste da sci, c’è chi pensa di andare a sciare all’estero. Per questo, auspica l'esperto, "bisognerebbe raggiungere un accordo europeo, servirebbe la responsabilità di altri Paesi, Svizzera, Austria, Francia, peraltro ancora toccati pesantemente".

"Bisogna riconoscere che ci sono persone che vivono di turismo e che la cosa migliore è rimborsare queste persone e cercare di evitare che facciano pressioni", ha sottolineato Crisanti. Per poi precisare: "Giustamente fanno pressioni ed è normale che lo facciano, come hanno fatto pressioni in passato gli industriali per non chiudere la Lombardia, come hanno fatto pressioni per riaprire tutto quando la curva stava abbassandosi, come hanno fatto pressione i gestori delle discoteche per aprirle. Questo è normale, bisogna renderci conto che esiste questa dinamica e bisogna neutralizzarla. Bisogna assicurare alle persone che ne soffriranno che saranno ripagate del sacrificio. Capisco che c’è una grossa difficoltà politica a mediare tutte queste esigenze, però bisogna metterlo in chiaro".

Le misure del governo per le feste di Natale

Andrea Crisanti, quindi, accoglie con favore le possibili misure che il governo sta mettendo in atto per evitare che la curva possa risalire nuovamente. "Da quello che è trapelato mi sembra che le misure del governo sono orientate al buonsenso, si cerca di fare in modo che queste feste di Natale siano un’occasione per consolidare i risultati ottenuti. È chiaro - continua Crisanti - che se le feste di Natale e Capodanno si trasformano in un’occasione di assembramenti come durante l’estate, ricominciamo a gennaio e febbraio, è inevitabile. Più abbiamo socialità e più diamo occasione al virus di trasmettersi. C’è da bilanciare l’aspetto economico e di qualità della vita col fatto che questo si associa a maggiori ricoveri e morti". 

Fonte: SkyTg24 →
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