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Martedì, 23 Aprile 2024

Tre crolli in tre licei diversi, le scuole italiane cadono a pezzi

A cedere sono stati sempre i controsoffitti, e la memoria non puàò che andare alla morte di Vito Scafidi, uno studente del liceo Darwin di Torino, che nel 2008 rimase ucciso proprio dal crollo di un controsoffitto

Se non ci sono stati feriti è solo per miracolo. Le scuole italiane vanno realmente a pezzi, e il problema della mancanza di fondi per l'edilizia scolastica sembra ben lontano dall'essere risolto. Nel giro di 24 ore o poco più sono stati segnalati ben tre crolli in scuole superiori, da Nord a Sud.

E' successo all’Istituto Artistico Selvatico di Padova, al Liceo Peano di Roma e al Liceo Umberto I di Napoli. A cedere sono stati sempre i controsoffitti, e la memoria non puàò che andare alla morte di Vito Scafidi, uno studente del liceo Darwin di Torino, che nel 2008 rimase ucciso proprio dal crollo di un controsoffitto.

Cittadinanzattiva lancia l'allarme: "Si tratta di tre licei, tre istituti superiori con un alto numero di studenti; i crolli riguardano parti di controsoffittature, elementi, cioè, non strutturali ma egualmente pericolosi e riconducibili all’assente o inadeguata manutenzione degli edifici; rappresentano l’intero nostro Paese, nord, centro e sud". "Temiamo che il piano del governo Renzi non riesca a fare molto. Nella parte relativa agli interventi per #scuolebelle erano previste poche scuole superiori. Non si sa nulla ancora sugli interventi successivi, quindi chiediamo al governo di verificare se il Piano scuole non penalizzi troppo gli istituti superiori".  

La Stampa riporta anche le parole di Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio. "Stiamo pagando l’ìncuria degli enti locali. Sta accadendo nell’edilizia esattamente quello che è accaduto a Genova e Parma. I presidi ogni anno chiedono agli enti competenti che sia garantita la funzionalità degli istituti ma difficilmente l’ente provvede. Siamo vittime di lentezze burocratiche e questo è il risultato"

"Chiediamo che sia pubblicata l’Anagrafe dell’Edilizia scolastica ed un piano programmatico degli interventi da realizzare, per evitare di andare avanti con questo continuo rimpallo di competenze".  

Certo è che tre crolli in successione così rapida lanciano un messaggio chiarissimo: non c'è più tempo da perdere.

Fonte: La Stampa →
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