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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ddl Zan sempre più a rischio, Italia Viva contro il Pd: "I numeri non ci sono"

L’ostinazione dei dem, accusa la ministra di Italia Viva, porterà il disegno di legge al fallimento. Serve un “patto politico blindato”, anche con la Lega, mentre infuriano le polemiche per il tweet di Borghi su vaccini, Lgbti e Hiv

Il rischio di un rinvio a settembre per il ddl Zan è sempre più concerto, insieme alla possibilità che il testo del disegno di legge contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo rischi di saltare. Il ddl in Senato è stato sommerso da una valanga di emendamenti (700 solo dalla Lega), per chiedere modifiche soprattuto agli articoli 1, 4 e 7: i più contestati del provvedimento, quelli su cui il dibattito politico è più intenso e la “mediazione” più difficile, ossia il nodo dell'identità di genere, la clausola “salva idee” e le iniziative nelle scuole. 

Anche Italia Viva ha presentato quattro emendamenti, insieme ai socialisti e alle Autonomie. Per la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti, che ha parlato a La Stampa, quegli emendamenti "sono volti a chiarire meglio l'obiettivo della legge e togliere dal testo gli elementi sui quali c'è stato dibattito molto ampio in Parlamento e fuori". Un dibattito, secondo Bonetti, "che ha reso il testo così come è senza numeri per essere approvato al Senato. Italia viva vuole che il Paese si doti una legge contro l'omotransfobia. In particolare penso all'articolo 1, nel quale si condannano in modo nitido tutte quelle forme di violenza che vengono agite sulla base di omofobia, transfobia, misoginia e abilismo. In questo modo si condanna senza se e senza ma una violenza che non può avere ragione e che lede la libertà e la dignità delle persone. Il nostro obiettivo è approvare la legge ma non si può prescindere dalla realtà dei numeri".

Ddl Zan, Bonetti: "Al Senato i numeri non ci sono"

Bonetti critica il Partito Democratico, che ha fatto quadrato insieme al Movimento 5 stelle per difendere il testo del ddl Zan così com'è. I dem, dice la ministra, hanno "continuato a negare ogni forma di dialogo" mentre "la nostra posizione è sempre stata chiara, abbiamo avvertito da sempre che i nostri voti non sarebbero mancati ma che non ci sarebbero stati voti sufficienti per approvare una legge. In democrazia servono i voti e i numeri in Senato non ci sono, lo hanno dimostrato i voti della scorsa settimana. Italia Viva già il 19 maggio con il capogruppo Faraone aveva chiesto un tavolo per trovare convergenze, non si è voluto procedere. Siamo ancora in tempo, oggi, per trovarle”. Per la ministra non si tratterebbe di un "compromesso al ribasso" ma un modo "per portare a casa la legge", con quello che definisce "un patto politico blindato, in modo che tutti si assumano le loro responsabilità per arrivare a un testo che torni alla Camera in temi brevi. Se c'è la volontà politica si può fare". Un patto da fare anche con la Lega? "Certamente", assicura Bonetti: "Con tutte le forze che vogliono sostenere una legge che protegga le persone più deboli e fragili e che oggi invece sono lasciate da sole. Si è raggiunta una trasversalità sulla necessità della tutela di diritti fondamentali e credo debba essere visto come un passo avanti importante. Certo, dopo le dichiarazioni devono seguire i fatti, la politica deve dare risposte. Una politica che si ferma su posizioni ideologiche che non risponde ai bisogni dei cittadini. Non è una politica riformista".

La polemica sul tweet del leghista Borghi su vaccini, Lgbti e Hiv

La ministra commenta anche l’uscita del deputato della Lega Claudio Borghi su Twitter, che ha messo discutibilmente insieme in un tweet molto contestato, vaccini, Lgbti e Hiv ("Terzo giornalista che chiama per sapere se sono vaccinato”, ha scritto nel pomeriggio. Finora sono stato gentile, al prossimo parte il vaffanculo e la cancellazione dalla lista dei contatti. Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un LGBT non gli chiedono se sia sieropositivo e se faccia la profilassi?"). "Fortunatamente la politica seria si fa in Parlamento, non su Twitter. Evito di commentare un linguaggio così inopportuno. Spero però e credo che la Lega confermerà la volontà di dialogo", è l'augurio che si fa Bonetti, che torna poi ad accusare il Pd di fare una "battaglia di posizionamento che se non viene superata porterà al fallimento della legge. A me sembra però che in Senato ci siano più voci nel Pd che hanno sollecitato un dialogo. L’arroccamento fa del male innanzitutto alle persone che oggi hanno bisogno di una legge". Bonetti lancia poi un appello a tutte le forze politiche: "Approviamo la legge insieme, i nostri emendamenti lo permettono. Non capisco perché debba fare paura che una legge abbia una maggioranza ampia".

"L'obiettivo è avere un ampio consenso in tempi ragionevoli. Parlo da ministra e da esponente di un partito che ha preso un impegno davanti al Paese: non ci possiamo permettere questo fallimento. Chi invece porrà ostacoli nel dialogo si assumerà davanti al Paese la responsabilità del fallimento. La politica deve dare delle risposte superando barriere, non mettere bandiere ideologiche", conclude Bonetti. 

Fonte: La Stampa →
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