De Benedetti si tiene i soldi del Cav: a Repubblica nemmeno un euro
Il proprietario del gruppo Espresso incasserà 494 milioni di euro. Ma, come spiega Libero, "l'arrivo nelle casse di questi soldi non corrisponde in maniera automatica a un sollievo per il giornali del gruppo"
A fare i conti in tasca a De Benedetti e Repubblica ci pensa il "nemico": Berlusconi e Il Giornale. Il quotidiano di famiglia fa il punto su quanto incasserà Cir e quanto dei 541 milioni di euro che il Cavaliere dovrà versare al proprietario dell'Espresso finiranno nelle casse - in difficoltà - del gruppo editoriale.
L’arrivo nelle casse di Carlo De Benedetti di 541 milioni di euro non corrisponde in maniera automatica a un sollievo per i giornali del gruppo. "Come si è apprestato a scrivere lo stesso Ingegnere, infatti, quelli in arrivo sono soldi non suoi, dal momento che oggi è «semplice» presidente del consiglio di amministrazione dell’Espresso".
Ma avendo il patron di Repubblica donato ai figli il gruppo Cir, e considerato che il gruppo Cir è agli effetti della sentenza l'unico intestatario del maxi-indennizzo della Mondadori, ecco che i soldi del Cavaliere finiranno direttamente in tasca alla prole di De Benedetti.
POLEMICA A REPUBBLICA - "Improvvidamente, i giornalisti di Repubblica ieri hanno pubblicato sul quotidiano un comunicato con il quale, esprimendo «soddisfazione» per il risarcimento, invitano Cir a «sostenere l'attività giornalistica». Un po' di fair play non avrebbe guastato, ma c'è da dire che a Largo Fochetti sono previsti 80 esuberi (tra prepensionamenti e pensionamenti) e ognuno porta acqua al suo mulino".
Difficile, però, che l'Ingegnere cambi idea.
Il gruppo Espresso - scrive Il Giornale - dovrà continuare a reggersi sulle proprie gambe, cioè autofinanziarsi. In una storia, che si regge tutta su un paradosso giuridico kafkiano, non ci sarà il contrappasso più beffardo: i soldi del Cav non aiuteranno i suoi detrattori più agguerriti, i pasdaran capitanati da Ezio Mauro.
