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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Decreto Ristori "bis" in automatico (anche alle partite Iva): tutte le novità

Si starebbe studiando anche un meccanismo per aiutare senza bisogno di nuovi decreti la eventuale chiusura di esercizi commerciali di regioni che dovessero salire di categoria in futuro

Nella notte il presidente del Consiglio ha firmato il nuovo Dpcm sulle misure restrittive anti-Covid. Il testo sarà pubblicato in Gazzetta già oggi 4 novembre. La firma è arrivata al termine dell'incontro tra il premier, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza della Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Al meeting hanno partecipato in collegamento anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e il titolare del Mise Stefano Patuanelli al lavoro sul nuovo decreto ristori. E sul decreto ristori ci sono novità importanti.

Decreto Ristori bis: tutte le novità e gli aiuti

Si starebbe studiando anche un meccanismo per aiutare in automatico, senza bisogno di nuovi decreti, la eventuale chiusura di esercizi commerciali di regioni che dovessero salire di categoria in futuro.

La platea sarà più ampia e saranno di più soldi sul tavolo, altri 2 miliardi di euro. Il decreto «Ristori bis» di fatto replica il meccanismo del «Ristori uno» varato la scorsa settimana: prevede contributi a fondo perduto, la cancellazione della seconda rata dell’Imu, la conferma delle detrazioni fiscali sugli affitti oltre a Cig e decontribuzioni.

Si aggiungeranno nuovi codici Ateco relativi alle attività, per dare una mano anche a tutti quei soggetti esclusi dal «Decreto 1» ma anche quelli interessati da nuove chiusure.

Si incrementeranno le percentuali per tutti quei soggetti già compresi nel primo intervento (bar, ristoranti, alberghi, palestre, piscine, cinema, taxi, ecc) eventualmente interessati dall’irrigidimento delle misre, come ad esempio l’anticipo del coprifuoco.

Come spiega Paolo Baroni oggi sulla Stampa, gli importi saranno commisurati in base all’impatto delle misure sanitarie ma si dovranno scremare "le tante richieste e recuperare le attività «dimenticate» dal primo decreto ma ugualmente toccate dalle restrizioni". Tra cui tante Partite Iva, perché La lista comprende tutta la ristorazione in franchising, pizzerie al taglio e paninoteche, agenti di commercio ed grossisti che operano nel campo del food, tutto il mondo del wedding (anche fioristi e fotografi), gli ambulanti delle fiere e tanti altri. Liquidità per superare la fase più dura. 

Fonte: La Stampa →
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