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Venerdì, 19 Aprile 2024

In ospedale per un dolore al petto, immigrato denuncia: "Mi hanno detto che devo morire"

Dopo la denuncia del presunto episodio di razzismo all'ospedale Curteri di Mercato San Severino è stata aperta un'indagine interna

Un giovane ivoriano residente a Lancusi, nel salernitano, ha denunciato su Facebook di essere stato insultato da una donna dello staff medico dell'ospedale Curteri di Mercato San Severino. 

Come racconta SalernoToday, Souleymane Rachidi - studente e lavoratore nella Valle dell'Irno - nella notte di sabato ha avvertito un dolore al petto ed ha allertato il 118, che lo ha condotto in ospedale.

Il giovane ha postato su Facebook un video ripreso con il suo cellulare: mentre lui è in barella, si sente la voce in sottofondo di una donna che lo offende: "Devi morire, non ti voglio vedere più".

Successivamente, Rachidi ha lasciato l'ospedale ma poiché il dolore non passava ha chiesto aiuto al suo datore di lavoro, che lo ha accompagnato al Ruggi di Salerno, dove dagli accertamenti è emerso che il malore era connesso a una problema bronchiale che Souleymane dovrà risolvere tornando presso il nosocomio salernitano che lo ha preso in cura. 

Sulla questione è interventuto il direttore dell'azienda ospedaliera universitaria Ruggi d'Aragona, Giuseppe Longo: "Abbiamo subito avviato tutte le verifiche per appurare cosa è accaduto. Ma qualunque sarà l'esito è importante tener presente che nel settore sanitario è fondamentale ancor di più il rispetto della dignità e dei valori della persona umana”. La Direzione Strategica, inoltre, ha dato immediatamente avvio ad una indagine interna per verificare la realtà dei fatti e le eventuali responsabilità interne.

“Saranno necessarie verifiche per  stabilire la veridicità dell’accaduto, chi siano i protagonisti e se effettivamente le voci fuori campo siano di un operatore sanitario e si rivolgano proprio al ragazzo in barella”, ha detto il segretario provinciale della Cgil Fp Pasquale Addesso, che ha poi aggiunto: "Il sindacato “ribadisce con forza che la propria lotta alle discriminazioni di ogni tipo, razziali, di genere, di condizione economica o di convincimento religioso è parte integrante del suo Statuto, del suo Dna e della sua storia”. Per Addesso “niente potrebbe indurre la Cgil Fp Salerno a giustificare l’episodio se fosse verificato senza ombra di dubbio. Nell’affermare con forza i suoi valori fondanti, il sindacato “esprime il suo sostegno a tutte le vittime di discriminazione e a tutti quegli operatori sanitari, sicuramente la grande maggioranza, che nonostante lavorino in condizioni difficilissime di stress, riaffermano ogni giorno la loro umanità e la loro professionalità nel rispetto dei malati che assistono”.
 

Fonte: SalernoToday →
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