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Giovedì, 18 Aprile 2024

"Al Governo poi referendum sull'Euro", il Movimento 5 Stelle spaventa l'Europa

"Meno tasse, asilo solo per i profughi e gli italiani scelgano se abbandonare o meno la moneta unica europea", lo ribadisce il deputato Alessandro Di Battista in una lunga intervista concessa al quotidiano tedesco Die Welt in cui torna a chiedere il voto

"Euro ed Europa non sono la stessa cosa. Vogliamo semplicemente che gli italiani decidano sulla moneta". Lo ha detto Alessandro Di Battista in un’intervista a Die Welt. Alla domanda se l’M5s abbia calcolato le conseguenze di un’uscita dell’Italia dall’euro, Di Battista ha risposto di "conoscere le conseguenze della sua introduzione, la caduta del potere d’acquisto, dei salari, della competitività industriale, del disfacimento sociale e della disoccupazione".

Il deputato e candidato in pectore alla guida del Movimento insieme al vicepresidente della Camera Luigi di Maio enuncia le basi del programma dei 5 Stelle che verrà poi sottoposto agli attivisti online. Il sostegno "alle piccole e medie imprese" è, per l’esponente dei 5 stelle, la ricetta con cui ritrovare la crescita economica e, in concreto, Di Battista propone "diminuzione delle tasse, banche pubbliche che permettano investimenti per queste imprese e il reddito di cittadinanza".

Noi diamo la precedenza alle piccole e medie imprese. Intervenendo in questo ambito la ripresa è assicurata. L'imposizione fiscale deve diminuire. Servono istituti finanziari pubblici che consentano investimenti a favore di queste imprese e il reddito di cittadinanza".

La lotta alla corruzione basta da sola?
"No, vogliamo anche aumentare di parecchio le tasse sul gioco d'azzardo, centralizzare la spesa statale, realizzare opere pubbliche funzionali, di dimensioni ridotte rispetto all'Expo o all'Alta Velocità. Vogliamo ridurre i costi della politica, gli stipendi di tutti i parlamentari, anche degli amministratori regionali".

Quali strategie propone per la crescita?
"Noi puntiamo sulla Green Economy: una svolta energetica a livello nazionale in direzione delle energie rinnovabili e della sostenibilità ".

Mi riferivo ai settori economici.
"Puntiamo sull'enogastronomia, una nostra eccellenza, il nostro petrolio. In questo campo bisogna investire nella qualità, nelle start up, nelle piccole e medie imprese. Lo stesso vale per la cultura e il turismo. Noi lo abbiamo tra l'altro già fatto con il nostro sistema di microcredito, che finanziamo con una parte dei nostri stipendi da parlamentari. Grazie a questi crediti, 20 milioni di euro in tre anni, sono nate nuove imprese. Mancano le infrastrutture. Ho girato l'Italia in treno per fare campagna per il No e le ferrovie regionali sono in uno stato incivile".

A proposito di credito, qual è la sua posizione riguardo all'odierna crisi bancaria?
"Vogliamo una banca centrale che eserciti una vigilanza reale e non sia controllata dalle banche, come accade in Italia. Vogliamo la divisione tra banche di risparmio e banche d'affari".

Qual è la vostra posizione sul tema delle migrazioni?
"Bisogna trovare soluzione ai grandi focolai di crisi internazionali, senza ricorrere alle bombe. I profughi con diritto di asilo devono essere accolti in Europa e distribuiti uniformemente in tutti i paesi membri. Chi è privo di diritto d'asilo in questo momento storico deve essere espulso. Il termine espulsione non deve essere ricondotto alla destra, alla sinistra, o alla xenofobia".

Fonte: Die Welt →
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