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Sabato, 20 Aprile 2024

La diga di Torpè, incubo per la Sardegna: "Lavori mai terminati, è pronta a esplodere"

La diga di Torpè è stata costruita 50 anni fa per irrigare i campi e fornire acqua alla popolazione quando d'estate il turismo aumenta. I lavori di ampliamento non sono stati completati. La rabbia di un sindacalista intervistato dal Fatto Quotidiano

Un articolo pubblicato oggi dal Fatto Quotidiano racconta con dovizia di particolari quello che può essere definito un incubo per una parte della Sardegna, in ginocchio dopo il passaggio del ciclone Cleopatra.

La diga di Torpè con i suoi 25 milioni cubi di acqua, "pronta a gonfiarsi e ad esplodere". E' una diga costruita circa 50 anni fa per irrigare i campi e fornire acqua alla popolazione quando d'estate il turismo aumenta.

Sono migliaia le persone che vivono ai piedi dell'invaso di Maccheronis sul rio Posada. Domenica pomeriggio un'onda d'acqua ha travolto e ucciso una donna invalida, e ha devastato ampie zone di territorio. Il bilancio poteva essere ancora più grave.

Giovanni Marongiu è un sindacalista della Cgil.

Al Fatto Quotidiano racconta: “Serve a poco, ma lo avevo detto, lo avevo urlato ai quattro venti e nessuno mi ha ascoltato. A ottobre ero alla prefettura di Nuoro per l’ennesimo tentativo di evitare i licenziamenti degli operai che lavorano all’ampliamento della diga. La Maltauro, l’impresa che ha vinto l’appalto, ha rescisso il contratto perché non è riuscita ad accordarsi con il Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale che gestisce l’invaso, quindi ha chiuso i battenti ed è andata via. Mi mangiavo le mani, il cantiere non poteva essere lasciato così, incompleto. Non c’erano i collaudi e una soluzione doveva essere trovata subito, anche per motivi di sicurezza e per tutelare la popolazione da eventi catastrofici”.

Poco più di un mese fa, quindi. Scrive ancora il Fatto:

“Ecco – ci dice arrabbiato e angosciato Marongiu – se quei lavori fossero stati ultimati non avremmo pianto le vittime e contato i danni”. [...] Venticinque milioni di metri cubi di acqua che dovrebbero arrivare a 35 milioni con i nuovi lavori. In pratica si tratta di alzare il livello dell’invaso di quattro metri per accogliere più acqua. I lavori, appaltati all’impresa Maltauro, sono fermi per un contenzioso che dura da anni.

Marongiu è sicuro: “Se avessero concluso i lavori, l’onda di piena si sarebbe certamente attenuata. Certo, l’evento è stato straordinario, tanta pioggia non si era mai vista, ma quella diga non completata è per noi un incubo".

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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