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Venerdì, 29 Marzo 2024

Il discorso di Obama sullo stato dell'Unione

Tra i temi trattati l'economia e una legge sulle armi. Il presidente annuncia anche un ulteriore ritiro di soldati dall'Afghanistan

Il Presidente Barack Obama ha invitato il Congresso a sostenere l'azione del governo per rilanciare l'economia, sottolineando come lo Stato dell'Unione sia "più forte". Nel suo discorso, il Presidente ha promesso un'amministrazione "più intelligente", che faccia "le veci di molti e non solo di pochi".
Obama ha iniziato il suo primo discorso sullo stato dell'Unione da quando è stato rieletto presidente, citando le parole che, nella medesima occasione, John F. Kennedy pronunciò 51 anni fa: "La Costituzione non ci rende rivali per il potere, ma partner per il progresso (...) è mio dovere descrivere lo Stato dell'Unione, migliorare è il dovere di tutti noi".
L'inquilino della Casa Bianca ha così dato il via a un elenco di risultati raggiunti negli ultimi anni che provano il miglioramento della congiuntura economica, ma non solo. "Grazie alla perseveranza e alla determinazione del popolo americano, c'è molto progresso di cui rendere conto. Dopo un decennio di una guerra stancante, i nostri uomini e donne coraggiosi in divisa stanno tornando a casa. Dopo anni di una recessione estenuante, le nostre aziende hanno creato oltre sei milioni di nuovi posti di lavoro. Compriamo più automobili americane di quante ne abbiamo acquistate in cinque anni, e meno petrolio proveniente dall'estero di quanto ne abbiamo acquistato in 20. Il nostro mercato immobiliare sta guarendo, il nostro mercato azionario sta rimbalzando e i consumatori, i pazienti, i proprietari di una casa godono di protezioni maggiori di sempre".

Obama ha poi affermato che serve una nuova legge sulle armi, perchè "i nostri bambini sono la risorsa più preziosa che abbiamo". "Sono passati due mesi da Newtown (la cittadina del Connecticut dove 20 bambini e sei adulti vennero uccisi a colpi di arma da fuoco mentre erano nella scuola elementare Sandy Hook). "Lo so che non è la prima volta che il Paese discute di come ridurre la violenza legata alle armi. Ma questa volta è diversa", ha continuato il presidente.
L'inquilino della Casa Bianca ha quindi rilanciato il suo appello al Congresso affinché si esprima su misure come il controllo universale dei trascorsi di quanti intendono acquistare un'arma e l'eliminazione di caricatori troppo grandi. "Se volete votare no a queste proposte è una vostra scelta. Ma queste proposte meritano un voto", ha dichiarato Obama.
Ricordando che dalla tragedia di Newtown oltre 1.000 vite sono state tolte per colpa di un'arma, Obama ha ricordato quindi Hadiya Pendleton, la giovane 15enne che aveva partecipato alle cerimonie di inaugurazione del secondo mandato presidenziale e una settimana dopo è stata uccisa in un parco di Chicago. Lei, i suoi genitori e, tra gli altri, l'ex deputata Gabby Giffords [sopravvissuta a una sparatoria durante un evento politico in Arizona] "meritano un voto", ha ribadito con veemenza Obama.

Passando alla politica estera il presidente americano Barack Obama ha promesso una "azione ferma" contro le "provocazioni" della Corea del Nord, che ieri ha effettuato il suo terzo test nucleare. "Provocazioni come quelle viste la notte scorsa non faranno che isolare ancora di più (Pyongyang)", mentre noi "siamo al fianco dei nostri alleati, rafforziamo la nostra difesa anti-missile e guidiamo la comunità internazionale per rispondere con azioni ferme a simili minacce", ha dichiarato Obama.
"Il regime della Corea del Nord - ha aggiunto il presidente americano - deve sapere che solo se rispetterà i suoi obblighi internazionali otterrà sicurezza e prosperità".

Il presidente ha poi annunciato il ritiro dall'Afghanistan di 34.000 soldati dall'Afghanistan, la metà del contingente Usa, "nel corso del prossimo anno".
"Questa sera posso annunciare che nel corso del prossimo anni, 34.000 soldati americani torneranno a casa dall'Afghanistan", ha dichiarato Obama, precisando che "il ritiro continuerà" e che alla fine del 2014 "la nostra guerra in Afghanistan sarà terminata".
"Il nostro impegno per un Afghanistan unito e sovrano continuerà ma la natura del nostro impegno cambierà", ha aggiunto Obama, spiegando che gli Stati Uniti avranno una doppia missione: "Fare training ed equipaggiare le forze afghane in modo tale che il Paese non cada nuovamente nel caos" e garantire che gli sforzi anti-terrorismo continuino affinché ciò che rimane di al Qaida e di gruppi simili venga meno.

Obama ha inoltre esortato l'Iran a scegliere un compromesso diplomatico per uscire dalla crisi provocata dal suo controverso programma nucleare, a due settimane dal nuovo incontro tra Teheran e i paesi del '5+1' (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania).
"I leader iraniani devono riconoscere che è giunta l'ora di trovare una soluzione diplomatica, perchè di fronte hanno una coalizione unita nel richiedere a loro il rispetto dei loro obblighi".

Tra gli altri temi affrontati Barack Obama ha sollecitato il Congresso a presentargli "nei prossimi mesi" una riforma complessiva dell'immigrazione. "Mandatemi una rifoma complessiva sull'immigrazione e io la firmerò subito", complimentandosi con quanto fatto finora da gruppi bipartisan alle prese con una definizione dei pilastri della riforma stessa.
Il presidente ha quindi illustrato i punti fondamentali di ciò che vorrebbe diventasse presto realtà: "Maggiore sicurezza ai confini" e una strada "responsabile per guadagnare la cittadinanza", che includa "controlli sul passato di un individuo, il pagamento delle tasse, la capacità di parlare inglese e il mettersi in coda a quelli che stanno tentando di venire qui legalmente".
Obama ha sollecitato anche un intervento per ridurre "i periodi di attesa e della burocrazia" ed attrarre "ingegneri e imprenditori ben formati che aiuteranno a creare occupazione e far crescere la nostra economia".

Nel suo discorso il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha promesso che lavorerà con il Cremlino per ridurre ulteriormente il numero delle testate nucleari di entrambi i paesi.
"Ci impegneremo con la Russia per cercare una ulteriore riduzione dei nostri arsenali nucleari", ha detto Obama, "e continueremo a indirizzare gli sforzi globali per assicurare che i materiali nucleari non finiscano nelle mani sbagliate".

Il Presidente ha infine detto di essere pronto a ricorrere agli ordini esecutivi se il Congresso non interverrà per contrastare i cambiamenti climatici e sostenere il ricorso a fonti di energia sostenibili.
"Possiamo scegliere di credere che l'uragano Sandy (che ha colpito la costa nord-orientale degli Stati Uniti alla fine dello scorso ottobre), e la peggiore siccità da decenni e i peggiori incendi che alcuni Stati abbiano mai visto siano stati solo una coincidenda anomala", ha detto il Presidente nel suo discorso sullo Stato dell'Unione. "Oppure - ha proseguito - possiamo scegliere di credere a quanto la scienza dimostra e agire prima che sia troppo tardi".
Se il Congresso non prenderà provvedimenti, ha ammonito, spetterà a lui proteggere "le future generazioni" con "ordini esecutivi" per "ridurre l'inquinamento, preparare le nostre comunità alle conseguenze del cambiamento climatico e accelerare la transizione verso risorse sostenibili di energia".

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