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Venerdì, 29 Marzo 2024

Boom di prestanome nell'Italia della crisi: in tanti vendono l'identità

I prestanome sono sempre di più. Sono piccoli imprenditori che la crisi ha ridotto sul lastrico. Sono criminali professionisti. Sono giovani che pensano così di fare qualche soldo

E' un mondo poco noto, ma in crescito. I prestanome sono sempre di più. Sono piccoli imprenditori che la crisi ha ridotto sul lastrico. Sono criminali professionisti. Sono giovani che pensano così di fare qualche soldo.

Nell'Italia pre-crisi la parola «prestanome» faceva venire in mente imprenditori collusi con la mafia o senzatetto assoldati per 50 euro. Ora è tutto diverso.

L'inchiesta di Giuseppe Bottero sulla Stampa racconta cosa si nasconde dietro al mondo delle "teste di legno". Sui siti di annunci di lavoro, il giornalista si è messo all’asta con un annuncio semplice: "Trent’anni, nessun precedente, contratto a tempo indeterminato, offresi come prestanome".

L'inizio è soft. Dopo due giorni di diffidenza la casella mail comincia a riempirsi di proposte. C'è chi chiede "una mano" con le carte pre-pagate. Cinquanta euro per intestare al prestanome una tessera magnetica che ne vale fino a 500. Per comprare cosa?

Poi arrivano gli artigiani, i piccoli imprenditori. «Sto cercando un finanziamento per l’acquisto di attrezzature per la mia attività. Purtroppo ho anche un mutuo con mia moglie per la casa e quindi chiedere un prestito è impossibile». Serve un prestanome. «Praticamente - spiega il carpentiere di Lecco - lei richiede un finanziamento di 15.000 euro. Di questi 15.000 ne tiene un terzo. E io rimborso totalmente il finanziamento, nel giro di cinque anni. Lo può richiedere dove vuole lei, poi quando ha tutto ci vediamo». È un affare? Forse. Ma soprattutto un rischio immenso, perché quando si chiedono garanzie sono vaghissime, anzi, arrivano anche i consigli: ci si può rivolgere, spiega, a un sito che presterebbe soldi facilmente. Troppo. 

Fonte: La Stampa →
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