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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Un affetto oltre la natura / Stati Uniti d'America

La donna che ha vissuto sei anni nella giungla per allevare uno scimpanzé

Janis Carter ha speso oltre dieci anni a educare lo scimpanzé Lucy. Prima l'aveva cresciuta come un essere umano poi la riportata nella giungla nel suo habitat

Il suo obiettivo era crescerla come un essere umano. Educarla nei primi anni della sua vita per darle tutto quello che serviva per crescere. Quando poi si è resa conto che doveva tornare nel suo habitat naturale, ha deciso di trasferirsi con lei e darle una nuova educazione che potesse servirle per vivere nella giungla. È la storia di Janis Carter, la donna che ha trascorso anni nella giungla del Gambia per educare uno scimpanzé. La donna, attualmente 70enne, è partita quando aveva 25 anni nel 1976 per un esperimento ideato dallo psicoterapeuta Maurice Temerlin. Un documentario ha deciso di ripercorrere quel periodo.

Più di 10 anni dedicati allo scimpanzé

Giorni e anni trascorsi a insegnare le cose allo scimpanzé Lucy come a una bambina. Il risultato fu sorprendente viste tutte le abilità che l'animale aveva acquisito. Era capace di parlare con la ricercatrice attraverso il linguaggio dei segni. Era riuscita a impararne 120 in tutto. Inoltre era, per esempio, in grado di servire il tè agli ospiti e dormiva su un letto per umani. Per fornire questa educazione Janis è stata nella foresta pluviale senza avere contatti con esseri umani per oltre sei anni. L'educazione dell'animale cominciò anni prima negli Stati Uniti. Quando l'animale divenne però troppo grande per l'abitazione, e aveva necessità di essere riportata nel suo habitat naturale, allora Janis fece una scelta estrema.

Il trasferimento nella giungla 

Per continuare nel suo intento sperimentale decise di portarla nella foresta e seguirla. Una volta lì però si rese conto che l'animale non riusciva ad adattarsi e a imparare le regole per rimanere viva in quell'ambiente diventato inospitale per lei. Così nel 1979 si è addirittura trasferita con lei su un'isola deserta per riaddestrarla e darle la possibilità di sopravvivere. Anche per Janis non era per nulla facile. Per la sua sicurezza era costretta a dormire nella gabbia insieme all'animale e altri otto scimpanzé. Fuori sarebbe stata preda di leopardi o ippopotami. Una vita senza acqua corrente o elettricità durata sei anni. Pur di non abbandonare la sua amica. Alle spalle si lasciò il suo fidanzato e una carriera da insegnante. Gli unici contatti che aveva erano con gli scimpanzé ed è con loro che ha vissuto tutti quegli anni.

Gli animali erano i suoi unici amici 

“Lucy e io avevamo più di un'amicizia. I miei sentimenti per Dash, un altro scimpanzé, erano più come un figlio nei confronti di una madre. Non so se sono mai diventato uno scimpanzé per così dire. Ma penso che le nostre personalità e tendenze culturali si siano tutte incontrate prima o poi” ha dichiarato Janis. Un lungo percorso che però ha portato Lucy a ritornare nel suo mondo. “Alla fine, si è semplicemente alzata, si è voltata ed è tornata dagli altri scimpanzé - ricorda Janis -. Era stato così difficile per così tanto tempo, non avrei mai pensato che si sarebbe allontanata da me, ma Lucy finalmente ce la fece, ed era quello che volevamo tutti”.

Fonte: Mirror →
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