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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Reggio Emilia

La coppia assolta per aver scritto il falso nell'autocertificazione: "Il Dpcm è illegittimo"

Solo un magistrato può limitare la libertà personale, secondo una sentenza che farà discutere. I fatti risalgono a un anno fa. Un uomo e una donna vennero fermati dai carabinieri durante un controllo in strada a Correggio

I fatti risalgono esattamente a un anno fa. Era il 13 marzo 2020. Il lockdown era appena iniziato, l'epidemia aveva appena iniziato a sconvolgere le nostre vite. Un uomo e una donna vennero fermati dai carabinieri durante un controllo in strada a Correggio (Reggio Emilia). Da poco erano in vigore le restrizioni imposte dal Dpcm emanato dall’allora Premier Giuseppe Conte.

Reggio Emilia, il giudice che smonta i Dpcm Covid

La coppia compilò il modulo di autocertificazione richiesta, dichiarando di recarsi a sottoporsi ad esami clinici necessari per la donna, mentre l’uomo la stava accompagnando. Quindi uno spostamento giustificato rientrante fra i motivi di salute. Tuttavia i successivi controlli dei militari smentirono la visita medica, la donna quel giorno non era stata in alcun ospedale e per la coppia scattò la denuncia alla Procura reggiana per violazione del Dpcm in vigore allora. Insomma, avevano dichiarato il falso nell'autocertificazione.

Il sostituto procuratore chiese un decreto di condanna penale con l'accusa di falso ideologico. Iniziò quindi un lungo iter processuale fino alla sentenza di poco tempo fa che assolve la coppia perchè “il fatto non costituisce reato”, sancendo in sostanza l’illegittimità del Dpcm. La notizia trobva ampio spazio sui giornali reggiani. In pratica secondo il Giudice la coppia avrebbe dichiarato “un falso inutile, poiché proprio in forza di tale decreto, ciascun imputato è stato ‘costretto’ a sottoscrivere un’autocertificazione incompatibile con lo stato di diritto del nostro Paese e dunque illegittima”.

La sentenza del giudice reggiano rappresenta un importante precedente?

"Nel nostro ordinamento giuridico - continua il giudice -, l’obbligo di permanenza domiciliare consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene irrogata dal giudice penale per alcuni reati all’esito del giudizio [...] Poichè trattasi di Dpcm, cioè di un atto amministrativo, il giudice ordinario non deve rimettere la questione di legittimità costituzionale alla Corte costituzionale, ma deve procedere, direttamente, alla disapplicazione dell’atto amministrativo illegittimo per violazione di legge". La sentenza del giudice reggiano rappresenta un importante precedente? I termini per presentare opposizione in appello da parte del pm sono scaduti. La sentenza è definitiva. E potrebbe fare scuola (forse). Le sentenze non hanno forza di legge: servono solo a decidere un caso specifico.

Detto in maniera più semplice, secondo il magistrato reggiano i decreti Covid che limitano gli spostamenti sono illegittimi, incostituzionali e quindi inapplicabili. Al punto da ritenere, persino, che non sia reato dichiarare il falso all’interno dell’autocertificazione.

Unica certezza: se ne parlerà ancora.

Fonte: Gazzetta di Reggio →
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