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Martedì, 16 Aprile 2024

La stanza del buco: “Ecco perché aiutiamo i tossici a drogarsi”

In Svizzera dagli anni ottanta si cura la dipendenza da droghe senza proibirne l'uso: in edifici particolari si possono consumare eroina, cocaina e metadone legalmente. Così le strade sono più sicure e i consumatori diminuiscono

Mentre in Italia ancora si discute sulla possibilità di depenalizzare l'uso teraperutico della marijuana, in Svizzera si è passati all'azione già da trent'anni. Il progetto di Ginevra è quello di rendere legale l'uso di cannabis entro il 2015 e intanto si ripercorre la storia delle politiche svizzere sulle droghe, da sempre all'avanguardia in Europa.

Già nel 1986 furono inaugurate le così dette "stanze del buco": nella capitale si trova in uno stabile dietro la stazione, chiamato appunto "Binario 9". Qui i tossicodipendenti possono consumare droga senza i rischi della strada e l'idea è quella di fermare le dipendenze con un approccio diverso da quello proibizionista: "Tutti gli studi internazionali hanno dimostrato che questi luoghi non fanno aumentare i consumatori, al contrario, grazie al nostro presidio molti di loro si avvicinano ai programmi per smettere" spiega Martin Boder, assistente sociale intervistato da ilfattoquotidiano.it. Proprio alcuni redattori del giornale on-line sono entrati in una di queste stanze e hanno vissuto una giornata con gli assistenti sociali e gli utenti, circa sessanta al giorno. 

Fonte: ilfattoquotidiano.it →
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