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Mercoledì, 24 Aprile 2024

"Giocano a calcio, ma non toccano i compagni": viaggio nel Paese decimato dall'Ebola

Il viaggio di Domenico Quirico (inviato de La Stampa) in Sierra Leone, uno dei paesi africani più colpiti dal virus

ROMA - Come si vive a "Ebolaland"? L'inviato de La Stampa Domenico Quirico è arrivato in aereo a Freetown, capitale della Sierra Leone, e ha raccontato cos'è il virus da vicino.

Te ne accorgi da quando in aereo le hostess controllano il biglietto con dei prudenti guanti di gomma, te ne accorgi quando sbarchi e un'infermiera ti controlla la temperatura e ti sottopone un questionario in cui ti chiede se vomiti, se hai la febbre e poi ancora quando sali in auto e provi, per cortesia, dimenticando per un attimo la malattia, di stringere la mano all'autista e lui si ritrae.

Quirico ha parlato con medici, volontari e sacerdoti. Gli hanno spiegato che di Ebola si muore con violente emorragie dal naso. In Sierra Leone i casi di contagio aumentano di giorno in giorno. Gli africani, abituati a stare tutti insieme, hanno cambiato le loro abitudini. I bimbi sui campi di calcio toccano la palla, ma non i loro compagni. Ci si guarda con sospetto e c'è un intero villaggio in quarantena dove la gente vive aspettando la morte. 

Ebola, l'epidemia che terrorizza il mondo

Fonte: La Stampa →
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