Elezioni in Grecia, cosa succede se Tsipras fa "flop"

ATENE (GRECIA) - L'obiettivo di Alexis Tsipras alle elezioni del 20 settembre è chiaro: la conquista, da parte di Syriza, della maggioranza assoluta. In alternativa, come annunciato dallo stesso premier, nascerà un governo di coalizione. Ed è proprio questo lo scenario più probabile secondo i sondaggi, che vedono un testa a testa tra Syriza e Nea Dimokratia.

Il Sole 24 Ore ha quindi provato ad immaginare cosa accadrà dopo il voto in caso di "flop" di Tsipras. Ecco le tre possibilità.

Vince Syriza ma non ottiene la maggioranza assoluta - "Probabilmente i suoi ex alleati, i Greci indipendenti di Panos Kammenos, non riusciranno a superare la soglia di sbarramento del 3% per entrare nel Parlamento. Quindi Tsipras dovrebbe cercare i voti mancanti dei socialisti del Pasok e del parito centrista To Potami di Theodorakis, ma non sarebbero sufficienti". Impossibile accordarsi con i "ribelli" di Syriza (dati intorno al 5%) e con i comunisti del Pke (che dovrebbero valere un altro 5%). Unica strada percorribile: rimettere il mandato e tornare al voto, come avvenne nel 2012.

Vince Nea Dimokratia ma non ottiene la maggioraza assoluta - I conservatori puntano i voti del Pasok e dei centristi di To Potami, ma non bastano. "Servono i voti di Syriza, che non li concede. A quel punto si torna al voto come nel caso di vittoria di misura di Syriza".

Syriza e Nea Dimokratia per un governo di unità nazionale - Accettare il Memorandum, limitare gli effetti sulla crescita economica. In pratica "si tornerebbe alla situazione prima delle votazioni di luglio dove Syriza votava i provvedimenti insieme a Nea Dimokratia e al Pasok in Parlameno (...) per far sì che Atene potesse ricevere gli 86 miliardi di euro di nuovi aiuti. 

Sarebbe la copia greca della Grande coalizione alla tedesca. Un paradosso per Atene, costretta a copiare la Merkel anche in politica interna.