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Mercoledì, 24 Aprile 2024

La riforma delle province sarà annullata? Ecco perché il rischio è concreto

Nel decreto sul femminicidio c'è un emendamento che rischia di annullare la riforma. Infilato nel testo, rivela il Fatto Quotidiano, c'è infatti un articolo che blocca il prolungamento dei commissariamenti imposti dal decreto Monti

Incredibile, ma vero. Vi ricordate il riordino o l'abolizione delle Province? Nel decreto sul femminicidio c'è un emendamento che rischia di annullare la riforma. Infilato nel testo, rivela il Fatto Quotidiano, c'è infatti un articolo che blocca il prolungamento dei commissariamenti imposti dal decreto Monti. In assenza di legge di riordino la conseguenza sarà il ritorno alla legislazione precedente.

“Dal prossimo gennaio si aprono le porte alle elezioni provinciali”, spiega con dovizia di dettagli Danilo Toninelli, vice presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera per il M5S. “In altre parole, aggiunge il deputato cinque stelle, tra poco più di due mesi la riforma voluta dal governo Monti, rischia di essere totalmente vanificata”.

Come è possibile tutto ciò? La chiave è tutta in un emendamento che sarà votato oggi dalla Camera, chiamata a convertire in legge il decreto sul “femminicidio”. “Si usa il femminicidio per far passare la proroga su province”, denuncia anche Nazzareno Pilozzi di Sel. La discussa vicenda delle province si ritrova nell’ultimo articolo della “Legge sulla prevenzione e contrasto alla violenza di genere”. Da non credere.

La Sicilia fa la storia: abolite le Province

Scrive Il Fatto Quotidiano:

L’articolo 12, nella stesura originaria prevedeva (in sintesi) che il mandato dei commissari straordinari alla guida delle province fosse prorogato fino al 30 giugno 2014. È necessario ricapitolare la vicenda: Il decreto Monti prevedeva che i consigli provinciali, in scadenza nel 2012, fossero commissariati; un successivo decreto aveva prorogato il commissariamento nel 2013. E l’articolo 12, prima dell’emendamento di questi giorni, prorogava questo regime fino a giugno 2014. Poi il colpo di scena: il nuovo emendamento – firmato da Gianclaudio Bressa del Pd – blocca la proroga al 31 dicembre 2013: “Questo è il via libera alle prossime elezioni dei consigli provinciali, a partire da gennaio 2014″, commenta Toninelli, che aggiunge: “In assenza di una riforma con legge ordinaria, approvata entro fine anno, si andrà al voto normalmente, senza modifiche di alcun genere, senza riduzione di funzioni e numero di consiglieri”.

Province salve: la Consulta blocca il taglio

In pratica si torna al punto di partenza. Toninelli aggiunge: “È la conseguenza della sentenza della Corte costituzionale che ha decretato l’illegittimità di una parte del decreto Salva Italia targato Monti”. I giudici costituzionali ritengono che la riforma delle province non possa avvenire per decreto, ma deve seguire l’iter parlamentare. Il ministro Graziano Delrio ha a cuore l'argomento e pochi giorni fa ha presentato il suo ddl – in una conferenza unificata – a comuni, province e regioni. Ha ottenuto, a quanto si apprende, uno scarso consenso.

La strada per riordinare o abolire le province è tutta in salita. Sai che novità.

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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