Expo 2015, la mafia all'assalto: infiltrazioni in un'azienda su otto
Targhe clonate per mascherare i i subappalti illegali, legami familiari con i boss: i documenti riservati della prefettura di Milano che mostrano come i clan abbiano preso il controllo anche di ditte apparentemente "pulite"
Un vero e proprio assalto: la mafia vive nell'Expo 2015, almeno in un'azienda su otto che prendono parte al grande evento. E i penalisti, come spiega Piero Colaprico su Repubblica, lo dicono a voce bassa: "Ci sono aziende che ormai non possono più lavorare perché uno dei soci è pregiudicato, e ci chiamano per un consiglio, ma che possiamo fare?".
Lo sanno pure i poliziotti di Milano: "I mafiosi qui hanno finito di scherzare e sentirsi impuniti, li possiamo toccare sui soldi, come insegnava Giovanni Falcone". Se la guerra contro la mafia è una guerra contro l'omertà, l'Expo è la battaglia più difficile. Una su otto sarebbero le aziende con infiltrazioni mafiose coinvolte nel grande evento. Coinvolte anche ditte apparentemente "pulite" come spiegano i documenti della prefettura di Milano