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Giovedì, 18 Aprile 2024

Facebook allunga la vita: lo studio americano che fa discutere

Se usato con moderazione, l'uso di Facebook allunga la speranza di vita: lo sostiene uno studio dell'Università di San Diego. La ricerca mostra come la solitudine sia un fattore di rischio di mortalità così come il fumo e alcol: chi beneficia di forti relazioni sociali ha maggiore speranza di vita

Se usata con moderazione, come il vino, Facebook allunga la speranza di vita: lo sostiene uno studio dell'Università californiana di San Diego pubblicato su Pnas, la rivista ufficiale della United States National Academy of Sciences. L'indagine ha rapportato i dati di 12 milioni di utenti Facebook californiani alle rispettive cartelle cliniche, concludendo che la loro probabilità di morte risulta inferiore del 12% rispetto a chi, nato nello stesso anno, non utilizza il social network. 

William Hobbs, che ha coordinato lo studio, ha spiegato che i risultati sono solo una conferma di una teoria elaborata nel 1979 dalla sociologa Lisa Berkman, secondo cui chi beneficia di forti relazioni sociali ha maggiore speranza di vita. Dunque lo studio di Hobbs stabilisce che c'èun'equivalenza tra il tipo di relazioni personali possibili nel '79 e quelle vissute nelle modalità virtuali della rete.

La ricerca mostra anche che la solitudine è un fattore di rischio di mortalità così importante come il fumo e il consumo di alcol. In Gran Bretagna, nel 2014, 1 su 10 persone hanno riferito di non avere un solo amico. Negli Stati Uniti, secondo uno studio del 2010 condotto dalla Associazione Americana dei Pensionati, il 43% degli americani di età compresa tra 45-49 riferito sentirsi soli in maniera regolare.

Studi come quello guidato da Hobbes e Fowler sono importanti perché aggiungono il supporto on-line per il quadro più ampio di isolamento sociale e gli effetti benefici di relazioni sociali. Altri studi hanno inoltre dimostrato che un numero maggiore di amici su Facebook è associato con le percezioni più forti di sostegno sociale, che diminuisce lo stress e riduce il rischio di malattie.

"Interagire on line - spiega lo scienziato - appare salutare quando l'attività è moderata ed ècomplementare alle interazioni personali". Hobbs, tuttavia, ha ammesso che le conclusioni dello studio possono dipendere in certa misura dalle differenze economiche e sociali tra chi usa Facebook e chi no. 

Fonte: Medical news today →
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