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Martedì, 16 Aprile 2024
Il racconto

Federica Daga, la deputata M5s contro Beppe Grillo per il video su Ciro: "Come si fa a dire che non c'è violenza se si denuncia dopo?"

La parlamentare grillina racconta la sua storia di violenze subite da un uomo che ha denunciato soltanto dopo sei mesi

Federica Daga, 45 anni, deputata M5S, esperta di questioni ambientali e “paladina” della campagna per l’acqua pubblica, ieri ha reagito al video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro. E non poteva essere altrimenti, visto che Daga ha denunciato una relazione violenta con un ormai ex compagno dopo sei mesi dai fatti. "Umanamente mi dispiace per Beppe, il suo è il dolore di un padre. Quasi non riesco a commentare ciò che ha detto. Ho avuto una relazione con una persona violenta per un breve periodo e per elaborare quanto era successo ci ho messo sei mesi, poi ho denunciato", ha detto lei ieri all'AdnKronos. E ancora: "Io ringrazio che ci sia il codice rosso, che consente alle donne di denunciare anche dopo sei mesi dal fatto, mentre io ho avuto solo tre mesi e infatti non ho potuto denunciare tutto quello che mi era successo. Mi dispiace per Beppe, la giustizia è lenta e io sono in causa da cinque anni. Non può essere così lunga una causa, non sai cosa ti può succedere nell'attesa".

Ma Federica Daga ha anche raccontato altri dettagli dell'accaduto in un'intervista rilasciata oggi a Repubblica. Dove è molto più esplicita riguardo la questione: "Grillo ha fatto un discorso grave che mi ha fatto rivivere tutto il mio dramma. Un discorso da uomo arrabbiato. Ma come si fa a dire che una violenza non è violenza se viene denunciata otto giorni dopo? Io sono stata massacrata di botte e perseguitata da un uomo che sono riuscita a denunciare soltanto a sei mesi dalla fine di quell’incubo". Il racconto della deputata è agghiacciante: "Nel 2015 ho avuto una breve relazione con il fratello di un deputato del mio gruppo politico. Ero molto stanca in quel periodo, fragile, quindi per questo, forse, non mi sono subito resa conto, davvero, di chi fosse quell’uomo". 

Daga denuncia che quell'uomo la picchiava "con ferocia. Per quattro volte ho davvero temuto di finire male. Mi sbatteva la testa contro il muro. Aveva sviluppato un attaccamento morboso nei miei confronti. Ma nello stesso tempo cercava di demolirmi come persona, diceva che non valevo niente". Il rapporto con lui è durato pochi mesi, "anche perché la sua aggressività si è manifestata subito. Controllava il mio telefono, il mio computer, i miei spostamenti. Un incubo. E ci sono donne che per anni subiscono queste persecuzioni. Sono riuscita a troncare il rapporto ma non a liberami di lui". Perché quell'uomo si è successivamente trasformato in stalker: continuava a cercarla e a minacciarla. E la deputata spiega perché ci ha messo così tanto a denunciarlo: 

"Il problema è che mi vergognavo, mi sentivo sconfitta per essere entrata in relazione con un uomo così, per aver accettato le sue attenzioni. Ero così sconvolta da quella violenza che ho avuto bisogno di mesi per elaborare quello che mi era successo. E avere la forza di denunciare. Per questo trovo incredibile che non si creda a una ragazza che denuncia uno stupro dopo otto giorni".

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Fonte: La Repubblica →
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