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Venerdì, 19 Aprile 2024

Lotta al femminicidio, manca la firma di Renzi per sbloccare i fondi

Dopo gli ultimi casi di cronaca, si torna a parlare di violenza di genere. Ma il "piano di azione straordinario" promesso dal Governo ha ancora i fondi bloccati: manca la firma del ministero delle pari opportunità, la cui delega è nelle mani di Renzi

I dati rimangono quelli di sempre, semplicemente i fatti di cronaca fanno riemergere polemiche e dibattito. Ma la violenza di genere è un fenomeno che affligge il nostro Paese contro cui sarebbe necessaria una "rivoluzione culturale". il “Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” non è stato rifinanziato. Il motivo? Manca la firma del premier.

I DATI - Il giorno delle festa della donna il ministero ha diffuso alcuni dati: dai 528 omicidi del 2012 si è passati ai 501 del 2013, mentre per i femminicidi, all’opposto, dai 159 registrati due anni fa si è arrivati l’anno scorso a quota 177, quasi uno ogni tre giorni.

Lo stesso conferma l'Eures, che ha recentemente pubblicato un rapporto sull'omicidio volontario. Dal dossier emerge come nel contesto familiare e affettivo la vittima sia principalmente donna (61,1%), di età compresa tra i 25 e i 54 anni. Mentre il killer in oltre 9 casi su 10 è un uomo.

PROVVEDIMENTI E FINANZIAMENTI - Per fare quella rivoluzione culturale necessaria è necessario rifinanziare centri e associazioni che si occupano della questione, come ammonì anche l’Europa con la Convenzione del 7 aprile 2011 sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata in Italia il 19 giugno scorso.

Così nell'agosto dello scorso anno del 2013 è stato approvato un altro decreto tramite cui si prevede anche un finanziamento “per la realizzazione di azioni a sostegno delle donne vittime di violenza”. Dieci milioni per il 2013. Ma non basta: governo e Parlamento sembravano voler fare realmente sul serio, e allora è stata inserita un’ulteriore norma nella legge di stabilità 2014, attraverso cui si è incrementato il fondo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016. Un finanziamento significativo  per far partire il “Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”.


Ma all'oggi i fondi del piano non sono stati stanziati visto che manca l'ok del “ministro delegato per le pari opportunità”. Questo prevede il decreto del 2013. Renzi abbia tenuto per sé la delega. E non abbia pensato ad assegnare nemmeno una piccola fetta dei 18 milioni. Insomma, non c’è nessun ministro, viceministro o sottosegretario che possa occuparsi della questione, semplicemente apponendo una firma a quanto già predisposto e previsto a bilancio.

Fonte: L'Espresso →
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