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Giovedì, 25 Aprile 2024

Festa dell'Unità, la base del Pd è in sciopero

La polemica è partita da un intervento di una dirigente democratica Lucia Zabatta pubblicato sul Monitore Romano. "Ho dato voce a un malumore diffuso"

Un antico proverbio, troppo spesso veritiero, recita: “Tutti i nodi vengono al pettine”. E sembra che quelli del governo delle larghe intese, proprio, molti ‘militanti’ del Pd romano non riescano a scioglierli. Così la ‘base’ ha deciso di ‘scioperare’ proprio contro una delle iniziative che più la coinvolgono: la Festa dell’Unità che partirà il prossimo 26 giugno a Parco Schuster, in zona San Paolo.

Tutto è partito da un intervento scritto da una dirigente del Pd del Lazio, Lucia Zabatta, che ha espresso pubblicamente tutta la sua amarezza  nei confronti delle scelte del partito. Ma sono in diversi ad assicurare che l’intervento ha raccolto un malumore e un disagio che serpeggiavano da tempo tra i militanti del Pd.

“Abbiamo superato l’appoggio al governo tecnico pensando fosse per il bene del Paese che viveva una profonda emergenza” spiega Lucia Zabatta. “Ci siamo detti, ma non è il nostro governo. Abbiamo cercato di spiegarlo ai cittadini, scettici e arrabbiati”. Poi è arrivato il momento delle elezioni “pensando di poter veramente voltare pagina”. E qui il boccone è stato molto amaro. “Abbiamo sempre creduto che non avremmo mai governato con il Pdl e invece è successo” racconta Zabatta non senza nascondere la “sofferenza nei confronti di questa situazione”. Anche la campagna elettorale per Ignazio Marino “è stata portata avanti con grande senso di responsabilità. L’abbiamo sostenuta cercando di convincere la gente, scettica e disillusa nei confronti della situazione nazionale, che votare per mandare via Alemanno era un’occasione importante” afferma. “Ma non si può continuare ad andare avanti come se fossimo in emergenza”.

Da qui una domanda, per qualsiasi militante che si rimbocchi le maniche e dedichi parte del suo tempo per dare gambe a un progetto, sorge spontanea: “Lavorare per chi? Per quale partito? Quali sono le posizioni del soggetto politico per cui dovremmo lavorare? Qual è il progetto che ci propongono?” si domanda Zabatta. “Per una festa del Pdl non lavorerei mai”.

E che il malumore sia diffuso lo si capisce anche dai commenti che si possono leggere sotto all’intervento di Lucia Zabatta pubblicato su  Il Monitore Romano. Maria scrive: “Ooooh. Quel che pensiamo in tanti, nero su bianco, pacatamente e fermamente”. Carlo conferma: “Che dire? Sottoscrivo riga per riga quel che ha scritto con un’impressionante chiarezza”.  Invece Antonio scrive: “Mi sono sinceramente commosso nel leggere”.

Il confronto si è allargato anche ad alcuni esponenti politici democratici. Gianluca Santilli, pur riconoscendo la presenza di un “malumore generale tra i militanti” raddrizza il tiro e spiega che non si può parlare di vero e proprio sciopero. “Io ci andrò anche se con uno spirito diverso rispetto a quello degli scorsi anni. Qualcuno di noi si sente tradito”. Enzo Foschi invece ha scritto su Facebook: “Proprio perché è importante testimoniare una idea politica fondata su ideali e passione e votata al bene comune io ho deciso che farò il volontario alla festa dell'Unita di Roma”.

Fonte: RomaToday →
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