Il bimbo è figlio di due mamme: l'anagrafe non lo riconosce
Il Comune di Torino non riconosce il figlio della consigliera Pd Chiara Foglietta e della compagna, concepito con la procreazione assistita
Un vuoto normativo, un caso intricato. Il Comune di Torino non riconosce il figlio della consigliera Pd Chiara Foglietta e della compagna, concepito con la procreazione assistita in Danimarca.
"Personalmente sono favorevole e disponibile a procedere con la registrazione ma in un contesto di vuoto normativo come quello attuale, potrebbe non essere garantito il diritto dei genitori quanto dei figli" spiega la sindaca Chiara Appendino a proposito del mancato riconoscimento del piccolo Niccolò Pietro.
Il caso è venuto alla ribalta dopo che la stessa Foglietta che ieri, 17 aprile, si è presentata all'anagrafe per registrare il piccolo, nato lo scorso 13 aprile. Un problema di vuoto normativo, così come è stato spiegato dall'avvocato della coppia, Alexander Schuster: in Italia la legge non riconosce i figli nati con la riproduzione assistita ma obbliga a dichiarare che la nascita deriva dall'unione con un uomo, cioè il falso. Cosa che Foglietta si è rifiutata di fare: "Ciascun bambino ha diritto di conoscere la propria storia" ha dichiarato.
"La legge al momento non prevede il riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali nati in Italia. Il mio impegno e quello dell'amministrazione è massimo" rassicura Appendino.