Fisco, nuovi controlli in vista: chi "rischia" di dovere dare spiegazioni
E' ItaliaOggi a evidenziare che una volta avviata la procedura d'accertamento, dovrà essere il contribuente a dare spiegazioni e a difendersi dalle accuse del Fisco. Sono ormai dietro l'angolo i nuovi controlli per "beccare" i commercianti di cui si sospetta che il reddito d'impresa sia superiore a quanto dichiarato
Sono ormai dietro l'angolo i nuovi controlli per "beccare" i commercianti di cui si sospetta che il reddito d'impresa sia superiore a quanto dichiarato.
E' ItaliaOggi a evidenziare che una volta avviata la procedura d'accertamento, dovrà essere il contribuente a dare spiegazioni e a difendersi dalle accuse del Fisco.
L'esercente dunque dovrà dimostrare che gli introiti sono minori rispetto a quanto stimato dagli esperti dell'Agenzia delle Entrate.
A cambiare le carte in tavola è stata una sentenza della Corte di Cassazione che sancisce il diritto da parte dell'Agenzia delle Entrate di poter spiccare un accertamento a carico dell'imprenditore rilevandone una condotta commerciale anomala. Secondo le Entrate è illegittima la riduzione della percentuale di ricarico che viene applicata sull'anno precedente e su quello successivo.
Il Giornale precisa che la variazione secondo il Fisco deve essere giustificata da fattori contingenti come ad esempio un calo della domanda o lo smaltimento di merce in magazzino.
Per evitare le mosse del Fisco, l'esercente o l'imprenditore dovrà presentare un prospetto analitico delle rimanenze iniziali e finali.