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Giovedì, 25 Aprile 2024

"L'onore delle armi" del Foglio: "il Pd ha vinto le elezioni amministrative"

Per "Il Foglio" il vero vincitore delle ultime elezioni amministrative è stato il Pd

Sembra non vinca nessuno, ma c’è il Pd che mette la pietruzza sulla strada della vittoria alle elezioni più importanti, quelle del 2013, quelle per il governo del paese: prende città prima impensabili, a lungo regno della destra (Como, Monza, Rieti, Brindisi); tiene Genova, seppure appoggiando un candidato non Pd; rovescia il rapporto centrosinistra-centrodestra rispetto alle amministrative del 2007; tiene L’Aquila, dove Massimo Cialente promette di ricostruire (nonostante la crisi, con quali soldi si vedrà).

Non si può certo accusare "Il Foglio", quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, di nutrire simpatie per il Partito Democratico.
Eppure oggi, con un articolo a firma di Marianna Rizzini, il giornale "think tank" del centrodestra riconosce al partito di Bersani la vittoria nelle ultime elezioni amministrative.

“E’ una vittoria senza se e senza ma”, dice Pier Luigi Bersani mentre su Twitter gli utenti commentano come fosse l’ennesima imitazione di Maurizio Crozza. E in effetti il risultato globale dice questo: che il Pd ha vinto anche se poi le elezioni hanno premiato gli eccentrici; ha vinto in un panorama di quasi scomparsa degli avversari: la Lega perde sette comuni su sette, il Pdl paga la “ritirata” plateale dell’autunno scorso senza una proposta alternativa (ma Ignazio La Russa, tra gli ospiti del direttore del Tg3 Bianca Berlinguer, sostiene l’idea di una specie di “Unione” di centrodestra, tutti insieme quelli che sono contro il centrosinistra). L’impressione è che il Pd, in particolare, e il centrosinistra, in generale, non essendo stati al governo prima di Mario Monti, nonostante l’appoggio a Mario Monti e pur essendo stati toccati da scandali proprio sul territorio, non abbiano scontato nelle urne gli scandali e lo scandalismo che hanno dannato un centrodestra “alleato” nel sostegno al governo tecnico (a parte la pancia che mugugna furiosa contro banche, finanza ed euro).

Una vittoria che non tranquillizza gli italiani, e tantomeno i leader del Pd. Ma una vittoria, che seppur segnata dall'ansia, testimonia del fatto che i democratici sembrano essere gli unici sopravvissuti della Seconda Repubblica.

Si guardano i dati (su 26 comuni capoluogo, il centrodestra, che ne aveva 17, ne perde una dozzina), si conta, si riconta, si discute di morte e vita dei partiti sui social network, si cede al senso di sgomento per altre notizie (Brindisi, terremoto in Emilia), si commenta in tv il dato quasi definitivo – “dove il centrosinistra trova candidati giusti vince”, dicono alcuni; “ha vinto l’antipolitica”, dicono altri. Di fondo c’è ansia strisciante, senso di impotenza, idea di confusione galoppante, tanto che a un certo punto l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari dice: “E’ un grande casino, si va dall’eterno ritorno alle novità più strampalate e demagogicamente impresentabili. La situazione del paese è di malattia molto avanzata, temo quasi terminale”.

Fonte: Il Foglio →
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