Povera Italia: fondi europei per la formazione usati per costruire marciapiedi
L'articolo di Giuseppe Pipitone sul Fatto Quotidiano porta alla luce una vicenda emblematica
In Sicilia i fondi europei per la formazione vengono utilizzati per costruire marciapiedi: l'ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, dei paradossali rapporti tra Palermo e Bruxelles. L'articolo di Giuseppe Pipitone sul Fatto Quotidiano porta alla luce una vicenda emblematica. I progetti finanziati sono più di 350, e riguardano tanti piccoli e grandi comuni della Sicilia: da Castellana Sicula, in provincia di Palermo, a Vittoria, fino ad arrivare a Marsala, Noto e Paternò.
I soldi che provengono dal quarto asse del Fondo Sociale Europeo, ovvero il settore con cui l'Unione Europea finanzia i progetti sul "capitale umano", sono utilizzati per la "sistemazione", il "rifacimento", la "manutenzione", perfino la "realizzazione" ex novo di marciapiedi. Altro che "iniziative innovative a supporto della formazione e della qualificazione del capitale umano", come in teoria stabilirebbero le regole del finanziamento europeo.
Il Fatto si interroga:
Ora, che in Sicilia i marciapiedi siano notoriamente bisognosi di manutenzione e lavori urgenti è un fatto notorio, il dubbio però è un altro: cosa c’entra la costruzione di banchine ai lati delle strade con i “i patti formativi locali” e la “qualificazione del capitale umano”?
Una risposta arriva dall’assessorato regionale alla Formazione. In pratica per questi progetti si è puntato sul "supporto alla formazione", ovvero per formare e qualificare il cosiddetto capitale umano, in tutta la Sicilia si sono aperti cantieri per insegnare agli aspiranti muratori come si sistema il basolato dei marciapiedi. Il problema è che l'Europa lancia questi progetti per investire nella iniziative innovative che supportano la formazione, mentre in Sicilia i finanziamenti si utilizzano per lavori stradali:
Come dire che il futuro per i giovani siciliani è tutto lì: nella ricostruzione di marciapiedi ai quattro angoli dell’isola. Una situazione paradossale che non può non strappare una risata.
Un risata amara, molto amara.