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Giovedì, 25 Aprile 2024

"Il coronavirus? La carica virale è bassa, l'epidemia sarà domabile tra marzo e aprile"

Francesco Le Foche, immunologo della Sapienza, è fiducioso ma avverte: "Il virus non ha perso aggressività, le mascherine sono decisive"

Francesco Le Foche, immunologo clinico all’università La Sapienza, in un'intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera spiega che anche se il bollettino della Protezione Civile di domenica sull'emergenza Coronavirus conta casi che sfiorano quota 5.500 e 420 ricoveri in terapia intensiva ci sono le premesse per essere fiduciosi e aspettarsi che questa epidemia entro marzo-aprile sia finalmente domabile: "Non sono preoccupato, la maggior parte dei contagiati esprime una forma di malattia molto blanda probabilmente perché la carica virale del Sars-CoV-2 è molto bassa. Le mascherine stanno svolgendo un ruolo fondamentale. Bloccano il virus o nella peggiore delle ipotesi ne riducono la trasmissione e questo fa sì che chi si infetta non riporta gravi danni". Questo però non significa che il virus abbia perso aggressività: "Il virus è esattamente lo stesso. Per carica virale si intende la quantità di virus che aggredisce una persona esposta al contagio. Se la carica è bassa l’individuo non si ammala". 

Per l'immunologo la situazione ad oggi è ancora sotto controllo ma il governo fa bene a varare nuove misure restrittive. A primavera, poi, si potrà andare verso la chiusura dell'emergenza: "La battaglia verrà vinta dalla scienza che sarà pronta con vaccini e farmaci, quindi dobbiamo resistere altri 5-6 mesi attrezzando gli ospedali meglio di quanto sia stato fatto fino a oggi, considerando anche che il Covid si mischierà con l’influenza. Sono sulla buona strada almeno 4 vaccini basati su diverse tecnologie. Uno o più tra questi dovrebbero essere pronti e somministrabili a fine inverno o anche prima. Sono inoltre in dirittura d’arrivo gli anticorpi monoclonali, in cui credo molto. Avranno un ruolo fondamentale come è stato per altre malattie, ad esempio quelle autoimmuni. Sono farmaci biotecnologici che svolgono la funzione del sistema immunitario nel difenderlo. Nel caso di questo virus bloccano la proteina Spike grazie alla quale penetra nelle cellule e agiscono in 3-4 ore. I pazienti dopo 3 giorni stanno bene. Come Trump". E la regola d'oro per lui è soltanto una: "La mascherina, se usata correttamente. Indossarla sotto il naso è come non averla perché il virus è nel respiro. Chi ha una vita attiva dovrebbe cambiarla due volte al giorno, se è consunta è sporca non serve a niente". 

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Fonte: Corriere della Sera →
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