In Italia, scrive il Gazzettino, ci sarebbe una vera e propria "scuola di ladri". Arriverebbero persino da Roma per imparare il mestiere a Venezia, dove milioni di turisti sono facili prede.

Tutto inizia secondo l'articolo al campo rom di Castel Romano, nei pressi della capitale, dove viene fatta una vera e propria selezione dei migliori che poi vengono indirizzati in tutta Italia. I più capaci vanno a Venezia, dove alcuni ragazzini, tra i 12 e i 14 anni, sono abilissimi nel borseggio.

Sarebbero due ragazzine le più abili a Venezia, in grado con i furti di "guadagnare" tremila euro in un giorno, ogni giorno. 

Un "esperto" sentito dal Gazzettino dice "Il racket non c'è, semmai è un racket familistico. Attenzione a trattarli da pezzenti. Non sono migranti, sono trasfertisti, gente che viaggia per il mondo in cerca di lavoro, che sia chiedere la carità o borseggiare i turisti a Venezia".

I loro capifamiglia sono dei manager. Specialisti ognuno nel suo campo, capaci di muovere decine di persone da un posto all'altro, sempre badando al business. I soldi finiscono in Romania, nei villaggi che la caduta del muro di Berlino ha svuotato e che contenevano 10 milioni di nomadi costretti a diventare stanziali dal regime comunista. Adesso sono in giro per l'Europa ed è sbagliato pensare che siano qui per motivi diversi dal “lavoro”.