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Martedì, 16 Aprile 2024

"Avvelenata prima della finale di Wimbledon", il dramma di Gabriella Taylor

La tennista britannica si è ritirata nei quarti per un'infezione da leptospirosi. Scotland Yard indaga: l'ipotesi è di avvelenamento intenzionale da parte di un'organizzazione criminale per scommesse o di una rivale

La polizia londinese sta indagando sul sospetto avvelenamento ai danni di Gabriella Taylor, una tennista britannica che quest'anno si è dovuta ritirare dal torneo di Wimbledon, a luglio, per una grave infezione. Secondo quanto riporta la stampa britannica, Scotland Yard ha ricevuto una denuncia lo scorso 5 agosto, dopo che la 18enne era stata ricoverata all'improvviso per quella che poi si sarebbe rivelata essere leptospirosi.

Inizialmente si pensava che lei aveva contratto un virus durante il gioco all'estero, ma dopo aver trascorso quattro giorni in terapia intensiva, i medici alla fine hanno diagnosticato un raro ceppo di leptospirosi, un batterio che possono essere trasmessi attraverso l'urina di ratto.

La polizia indaga su due possibili piste, che portano rispettivamente a un organizzazione criminale attiva nel mondo delle scommesse illegali o, e sarebbe decisamente più inquietante, allo staff di una sua avversaria.

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"Prima che il torneo era in ottima forma fisica, poi appena ottenuto il quarto di finale si è trovata vicina alla morte" denuncia la madre delle tennista al Daily Telegraph sua madre, Milena.

"Essere contaminata da urina di ratto in quella situazione era praticamente impossibile. Il batterio che causa l’infezione è talmente raro in Gran Bretagna che non può essere stato un incidente. Spesso le sue borse con gli integratori venivano lasciate incustodite nella players’ lounge e qualcuno potrebbe averle contaminate”. A caldo, tuttavia, subito dopo il ricovero, secondo quanto riportato sempre dal Telegraph, avrebbe ipotizzato un’infezione contratta in uno dei viaggi in Messico o in Uzbekistan dove aveva disputato tornei prima di Wmbledon.

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La leptospirosi colpisce soprattutto categorie professionali come gli allevatori, i veterinari, gli addetti ai macelli e ai depuratori, gli operatori fognari, i raccoglitori di riso, i militari, gli speleologi. Tuttavia anche attività sportive come la pesca, la caccia, il nuoto in acque dolci o la canoa possono portare al contagio. Nell’uomo, non sempre l’infezione diventa malattia. I sintomi I sintomi più frequentemente osservati nell’uomo sono: febbre elevata, cefalea, dolori muscolari, anche tosse, mal di gola, dolore toracico e arrossamento delle congiuntive. Nei casi estremi pota ad ittero, emorragie, patologie digestive o anche insufficienza renale ed epatica fulminante. È questa la forma più grave della leptospirosi, nota anche come malattia di Weil che, se non diagnosticata in tempo, può portare anche alla morte. È il caso del britannico Andy Holmes, due volte medaglia d’oro olimpica nel canottaggio con Sir Steve Redgrave, scomparso proprio per un attacco di malattia di Weil mentre stava gareggiando in una maratona a remi a Boston, nel Lincolnshire.

Taylor, numero 381 del mondo, è tornata a Marbella dove si sta allenando per ritrovare la condizione e far ripartire la sua promettente carriera. La britannica, che in passato ha cercato anche di sostenere i costi per viaggi e coach attraverso un sito di crowd-funding, ha disputato sette tornei pro quest’anno e tentato, invano, anche le qualificazioni a Birmingham.

“Quello che è successo a Gabriella” ha concluso mamma Milena, “ci ha fatto aprire gli occhi su un mondo che non pensavamo potesse esistere. In passato siamo stati molto ingenui, adesso non lo saremo più. Gabriella è quasi morta. E ci vorrà davvero tanto tempo perché si riprenda, fisicamente e soprattutto mentalmente”.

Fonte: The Telegraph →
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