Stop ai commenti anonimi sui giornali online: "Oppure dite addio ai contributi"
Come scrive il Fatto Quotidiano, "per essere autorizzati si dovrà fisicamente andare in redazione per consegnare i propri documenti, farsi identificare e quindi registrarsi ed avere la possibilità di commentare on line. Sembra roba da Repubblica Popolare Cinese e invece è solo la Regione Siciliana"
A breve in Sicilia per commentare un qualsiasi articolo pubblicato sui giornali on line bisognerà essere schedati.
Una procedura che si annuncia macchinosa, se tutto andrà secondo i piani di Michele Cimino, storico braccio destro di Gianfranco Micciché e ora fedele sostenitore di Rosario Crocetta, che ha firmato il comma E dell’articolo 4 della nuova legge per l’editoria siciliana.
Come scrive il Fatto Quotidiano, "per essere autorizzati si dovrà fisicamente andare in redazione per consegnare i propri documenti, farsi identificare e quindi registrarsi ed avere la possibilità di commentare on line. Sembra roba da Repubblica Popolare Cinese e invece è solo la Regione Siciliana".
Come si è arrivati a questo punto?
E' stata l'assemblea regionale a decidere che i giornali che vogliono ottenere finanziamenti dovranno vietare sul proprio sito i commenti anonimi. Già oggi ovviamente in caso di diffamazione si può segnalare il caso alla polizia postale e tramite ip individuare la fonte delle offese.
Il Fatto scrive:
A Palazzo dei Normanni, però, hanno preferito tagliare le testa al toro: o i giornali schedano i lettori oppure niente contributi. Un bel problema, dato che le generose casse di Palazzo dei Normanni hanno messo sul piatto ben 15 milioni di euro per quotidiani e televisioni. Soldi che dovrebbero arrivare da fondi europei per aiutare gli editori isolani.