Giovani "choosy"? Le ricerche smentiscono la Fornero

L'altroieri le dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie molti giovani, oggi a smentire le affermazioni del ministro Fornero sui giovani "choosy" (che dobbiamo però dire sono state anche ampiamente fraintese) scendono in campo gli studi di settore .
Secondo una ricerca dell'Istituto Toniolo, i giovani italiani, infatti, non sono affatto "schizzinosi" e sanno invece reagire alla crisi, adattandosi a remunerazioni basse e lavori non soddisfacenti. E c'è anche chi, nonostante l'esperienza maturata negli anni, nel suo curriculum continua a offrirsi come "tuttofare".

Secondolo studio realizzato con Ipsos in collaborazione con l'Università Cattolica e il contributo di Fondazione Cariplo, i giovani, nonostante gli alti tassi di disoccupazione e il deterioramento delle offerte di lavoro, non sono rassegnati e cercano di reagire come possono, mettendo in campo nuove strategie per fronteggiare la crisi in attesa di tempi migliori.

I dati del Rapporto Giovani ottenuti da un campione di 9000 giovani tra i 18 e i 29 anni consentono di affermare che i giovani italiani non se ne stanno con le mani in mano. Più del 45% di coloro che lavorano non è soddisfatto del proprio lavoro, ma si adegua accettando stipendi più bassi rispetto a quanto considerato adeguato e si adatta a occupazioni che non rispondono alle proprie aspettative e non coerenti con il titolo di studio (47%).

Tra chi ha un lavoro, infatti, solo il 20% è pienamente soddisfatto dell'attuale impiego, mentre oltre il 25% è poco, per nulla soddisfatto. Un giovane su quattro, quindi, pur di lavorare e non rimanere a casa, accetta un impiego lontano dalle proprie aspettative. La percentuale di non soddisfatti arriva a un giovane su tre al Sud, dove le opportunità sono generalmente più scarse.