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Giovedì, 28 Marzo 2024

Scomparso e trovato morto: i suoi cani hanno vegliato su di lui per una settimana

La tragedia nella provincia di Rimini. Il cacciatore 68enne era scomparso da mercoledì scorso: dopo il suo decesso, gli amici a quattro zampe non lo hanno abbandonato

La scomparsa di Giovanni Succi, il cacciatore di 68 anni di Santarcangelo che aveva fatto perdere le sue tracce mercoledì scorso, si è conclusa nel peggiore dei modi. Il suo corpo, ormai senza vita,  è stato individuato nel pomeriggio di martedì 27 novembre e, secondo quanto emerso, si trovava a poca distanza da dove i primi soccorritori avevano individuato la sua auto. Una zona che, nei giorni scorsi, era stata più volte battuta ma senza esito. Le squadre di ricerca hanno ritrovato anche i due cani di razza breton del cacciatore, entrambi vivi e che vegliavano il cadavere del padrone. Sul corpo, secondo le prime indiscrezioni, si sarebbe infilzato la gola con la canna del fucile dopo essere scivolato. In mano aveva ancora una beccaccia.

Una storia molto triste, ma anche commovente se si pensa ai due cani breton che per quasi una settimana hanno vegliato sul corpo del 68enne. Come racconta Tommaso Torri su RiminiToday, carabinieri del Gruppo Cinofilo di Bologna, intervenuti da martedì mattina per tentare di individuare il santarcangiolese, hanno ritrovato i breton letteralmente abbracciati all'uomo oramai privo di vita da 6 giorni. I cani erano esausti e visibilmente denutriti segno che, in tutto questo tempo, non si erano mai allontanati e solo dopo l'arrivo dei soccorritori hanno dato l'addio al loro padrone.

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E' stato il fiuto dei cani dell'Arma, addestrati ad individuare i cadaveri e le tracce di sangue, che hanno portato i carabinieri fino al corpo di Succi ritrovato verso le 12.30 di martedì a circa 10 minuti a piedi dal posto dove aveva lasciato la propria auto mercoledì scorso per avventurarsi in cerca di selvaggina. Il cacciatore, con tutta probabilità, era riuscito a sparare a delle beccacce tanto che, gli uccelli, sono stati ritrovati nelle sue mani prive di vita.

La ricostruzione

Secondo una prima ricostruzione, il 68enne nel raccoglierli deve aver perso l'equilibrio inciampando in un tronco tra le sterpaglie. Istintivamente avrebbe cercato di rimanere in piedi aiutandosi col fucile ma, a causa del peso del corpo, è rovinato a terra con la canna dell'arma che gli si è conficcata sotto al mento. Una morte orribile per il santarcangiolese che, però, nei suoi ultimi istanti è stato confortato dalla presenza dei due breton che, al di sopra di ogni tipo di fedeltà immaginabile, sono rimasti con lui. Anche quando la fame e la sete hanno cominciato a farsi sentire, i due animali non hanno tentato di allontanarsi e di ritrovare la via di casa pur di restare col loro padrone oramai scomparso.

Fonte: RiminiToday →
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