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Venerdì, 19 Aprile 2024

Salvata a 15 anni grazie al massaggio cardiaco, l'appello di Giulia: "Imparatelo tutti"

La giovane ora ha 22 anni, è viva grazie alla prontezza di chi, quel giorno di 7 anni fa, eseguì correttamente il massaggio cardiopolmonare: la sua storia

Giulia Garoia ha 22 anni: è viva grazie alla prontezza di chi, quel giorno di 7 anni fa, eseguì correttamente il massaggio cardiopolmonare. La giovane forlivese domani racconterà su Rai Uno la sua storia durante la trasmissione condotta da Marco Liorni "Italiasì", in onda dalle 16.40. "L’8 marzo 2012 mi trovavo al maneggio "Raggio di Sole" di Forlì e, mentre chiacchieravo con un’amica, sono stata colpita da arresto cardiaco in seguito a fibrillazione ventricolare".

"La ragazza che era con me - prosegue Giulia - ha immediatamente chiamato i soccorsi e in pochi minuti il proprietario del maneggio è corso in mio aiuto. Per fortuna aveva terminato da poco il corso di massaggio cardiopolmonare, organizzato dai volontari "Viva" di Forlì e ha compreso immediatamente la gravità della situazione. Mi ha praticato un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, facendo avvertire contemporaneamente il 118".

E' vicina alla laurea in Scienze Infermieristiche oggi, e come racconta ForlìToday lancia un appello "Consiglio  davvero a tutti i giovani di informarsi sull’importanza di questa manovra di soccorso e di imparare a praticarla il prima possibile. L’arresto cardiaco è inaspettato e può colpire chiunque a fianco a noi. Sapere cosa fare può salvare una vita e io ne sono la testimonianza".

Come fare il massaggio cardiopolmonare

Come si fa correttamente il il massaggio cardiopolmonare? Eccolo spiegato nel modo più chiaro e semplice possibile. Bisogna mettere la mano al centro del torace. Poi, con le due mani, spingere al ritmo di un centinaio di volta al minuto spingendo verso il basso (circa 5 centimetri) il torace stesso. Se possibile, più o meno ogni trenta compressioni, occorre anche chiudere le narici e respirare bocca a bocca per almeno due volte, controllando che il torace si dilati. Così si può sperare di salvare una persona che ha subito un arresto cardiaco, evenienza che si manifesta circa 60.000 volte l’anno in Italia. Agire subito è fondamentale per guadagnare tempo. In media, ogni minuto che passa, infatti, fa calare dell’8 per cento la possibilità di sopravvivenza di chi è colpito da un arresto cardiaco.

Fonte: Forlitoday →
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