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Martedì, 26 Settembre 2023

Regeni, documento inedito a due anni dalla morte: "Torturato dai servizi di Al Sisi"

Spunta un verbale in lingua araba che racconta i suoi ultimi giorni di vita

Giulio Regeni, ricercatore italiano all’Università di Cambridge originario di Fiumicello (Udine), venne rapito al Cairo il 25 gennaio 2016, per poi essere ritrovato senza vita nove giorni dopo nei pressi di una prigione dei servizi segreti egiziani. Ora spunta un documento anonimo che, se si rivelasse autentico, proverebbe che Giulio era stato sequestrato dagli 007 civili e poi consegnato ai militari di Al Sisi: da loro sarebbe stato torturato e ucciso.

Potrebbe rappresentare un importante passo in avanti nella ricerca della verità sul tragico caso del giovane. Il documento, secondo la ricostruzione di Repubblica, è nel fascicolo d'inchiesta della Procura di Roma: è datato 30 gennaio 2016, firmato da tale colonnello Khaled Faouzi, e porta il timbro dell'intelligence civile, la Nsa, che gli investigatori italiani indicano come la struttura che mise sotto osservazione Regeni.

Funerali Giulio Regeni | Foto UdineToday

Nel verbale viene certificato il trasferimento del prigioniero italiano dal servizio segreto civile a quello militare e Regeni viene indicato come "cittadino italiano, accusato di spionaggio per conto dei servizi informativi esteri britannici e di organizzazione con soggetti terzi ai fini di destabilizzare il paese, provocare disordini pubblici finalizzati alla caduta del governo egiziano in occasione dei festeggiamenti di popolo per il quinto anniversario della gloriosa rivoluzione del gennaio".

Giulio Regeni, ucciso al Cairo

Nel documento, in cui viene anche riportato un "profilo generale della personalità" del ricercatore italiano, c’è l’elenco degli affetti personali trasferiti insieme al prigioniero e tra questi anche un certificato medico di fondamentale importanza. Il testo è firmato dal colonnello medico direttore generale dell'ospedale Wadi Al Nil: si dà atto del buono stato di salute psicofisica del prigioniero e l'assenza di lesioni, "tranne una ferita sanguinante di un centimetro con ematoma sulla fronte dovuta all'urto della testa contro il rubinetto dell'acqua durante il bagno del mezzogiorno di lunedì 29 gennaio 2016". Dunque, se fosse autentico, proverebbe che le torture e la morte sarebbero causate dall'intelligence militare sotto il controllo della presidenza di Al Sisi. 

Fonte: La Repubblica →
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