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Venerdì, 29 Marzo 2024

Grenfell Tower, parla la mamma di Gloria Trevisan: "Vogliamo la verità sull'incendio"

Nell'inchiesta pubblica al centro conferenze del Millennium Gloucester Hotel , il giudice sir Martin Moore-Bic ha ascoltato le testimonianze di parenti e amici delle vittime del rogo

Il sito "Londra, Italia" ha intervistato la mamma di Gloria Trevisan, la ragazza morta nell'incendio della Grenfell Tower il 14 giugno 2017.  Emanuela e Loris Trevisan erano negli scorsi giorni a Londra per ricordare la figlia Gloria, tra le 72 vittime. Insieme al suo ragazzo Marco, la giovane originaria del padovano è rimasta intrappolata nell'appartamento numero 282 al 23esimo piano, il penultimo. Nell'inchiesta pubblica al centro conferenze del Millennium Gloucester Hotel , il giudice sir Martin Moore-Bic ha ascoltato le testimonianze di parenti e amici. Un modo per dare seguito all'inchiesta in atto raccogliendo così altre prove che si vanno ad aggiungere ai circa 267.000 documenti fino ad ora generati, ma soprattutto per rendere omaggio per la prima volta in maniera pubblica e su larga scala a coloro che hanno perso la vita

Gloria Trevisan e Marco Gottardi, un destino atroce

Gloria Trevisan e il suo ragazzo Marco Gottardi, 27 anni lei 28 lui e da poco trasferitisi a Londra, chiamarono i rispettivi genitori nel cuore della notte per rassicurarli che era tutto sotto controllo, che era scoppiato sì un incendio nel loro palazzo, ma che ce l'avrebbero fatta. Non è andata così. Un destino tragico che non c'è stato verso di contrastare, basti pensare che già settimane prima, i genitori avevano proposto a Gloria di tornare in Italia per festeggiare il loro 37esimo anniversario di matrimonio, proprio il 14 giugno. 

"Gloria - racconta la madre- ci disse che avrebbe preferito tornare qualche giorno dopo insieme a Marco in occasione proprio del compleanno del fidanzato -  Avevano già prenotato i biglietti per la settimana a seguire. Io non ho insistito più di tanto, sai i giovani come sono. E poi con Gloria sono sempre stata compiacente, cercando sempre di assecondarla nelle sue scelte. Magari avrei dovuto insistere di più, ma la mia Gloria ormai non c'è più, non fa più differenza".

"Marco e Gloria morti per l'avidità umana"

"Era una ragazza piena di vita, amava la vita. Gloria amava la sua famiglia, le sue amiche, il sole, il cibo. Questa cose le mancavano molto a Londra, nonostante fosse grata per aver trovato subito un ottimo lavoro. Di Gloria potrei aggiungere molto di più ma credo che sia superfluo in momenti come questi. Perché ascoltando le storie delle altre vittime dell'incendio trovo che ogni persona che abbia portato la sua testimonianza, è una testimonianza molto simile alla mia. Ecco perché nelle loro, in tutte le altre, trovo al loro interno anche un po' della mia Gloria"

"Vogliamo la verità"

"L'odio - continua -  è un sentimento forte, anche giustificato in casi come il mio, dove la perdita di un figlio genera un vuoto enorme, neppure calcolabile, ma l'odio non è un sentimento costruttivo. Mentra la rabbia è costruttiva, ti permette di avere una reazione e fare in modo che fatti come questi non avvengano più. Se avessi provato solo odio, me lo sarei tenuto dentro fino a scoppiare, essere invece arrabbiata mi permette di andare avanti fino a scovare la verità. [...] Io mi auguro che prima che io me ne vada da questa Terra, ci sia la possibilità di capire quale sia la colpa e a chi attribuirla. So che in tanti stanno lavorando affinché questa verità venga fuori e di questo gliene sarò infinitamente grata. Il nostro dolore è sempre grande e non passerà mai ma almeno questa, la verità, noi la vogliamo".

Fonte: LondraItalia.com →
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