Graziato negli Usa condannato a morte perché obeso

E' stato graziato in Ohio, Usa, un condannato a morte obeso, che ha ottenuto che la pena di morte venisse commutata in ergastolo.

Ronald Post, 53 anni e 220 chilogrammi, aveva presentato una mozione per denunciare come l'iniezione letale sarebbe stata "straziante e lenta" a causa del suo peso, evidenziando il rischio che potesse anche non ucciderlo, o comunque impiegare fino a 16 ore per fare effetto. Tuttavia, il governatore dell'Ohio John Kasich non ha menzionato il peso quando ha annunciato che l'uomo non sarà giustiziato, il prossimo 16 gennaio; Kasich ha infatto motivato la sua decisione con il fatto che l'uomo, da 28 anni nel braccio della morte per aver ucciso un uomo durante una rapina a mano armata, non avesse beneficiato di "un'efficace difesa come suo diritto".
"Quindi, ordino che trascorra il resto della sua vita in prigione con nessuna possibilità di uscire", ha concluso il governatore.

In generale il numero di esecuzioni e condanne a morte è rimasto pressochè stabile lo scorso anno negli Stati Uniti, ma è diminuito il numero degli Stati che hanno eseguito le condanne. E' quanto emerge dal rapporto annuale del Centro di informazione sulla pena di morte, pubblicato oggi.
Nel 2012 sono state giustiziate 43 persone, come nel 2011, e sono state otto le condanne inflitte, il secondo numero più basso dal 1976, quando venne reintrodotta la pena capitale, ma solo nove Stati su 50 hanno eseguito la pena. "La pena capitale sta diventando marginale e senza senso in gran parte del Paese - ha sottolineato Richard Dieter, direttore del centro - la pena di morte è ancora in vigore in 33 stati, ma sono pochissimi quelli che la eseguono con regolarità".