Cosa fare per "distruggere" l'Isis? Tutti gli scenari della prossima guerra al terrore
La svolta tra Usa e Russia porterà davvero a un’azione incisiva che spazzi via gli islamisti? Se lo chiede sulla Stampa Maurizio Molinari, uno dei più autorevoli giornalisti italiani, corrispondente da Gerusalemme della Stampa
Dopo gli attentati terroristici a Parigi che hanno scosso il mondo intero, in tanti si interrogano: quale guerra, quale tipo di guerra (non è in discussione il fatto che un intervento militare e politico sia urgente e necessario) è possibile fare per sconfiggere l'Isis? Ieri, domenica, al summit del G20 svoltosi in Turchia le grandi potenze si sono confrontate per trovare un piano comune. La svolta tra Usa e Russia porterà davvero a un’azione incisiva che spazzi via gli islamisti? Se lo chiede sulla Stampa Maurizio Molinari, uno dei più autorevoli giornalisti italiani, corrispondente da Gerusalemme del quotidiano torinese.
Sono sette i punti da chiarire prima dell'azione. Può davvero essere distrutto lo Stato Islamico? Cosa si può fare di differente dai raid aerei che Usa e Russia stanno operando da tempo? In caso di guerra totale contro l'Isis, a quali rischi si espone il mondo occidentale? Quali sono le posizioni dei paesi musulmani? Quali conseguenze ci saranno per l'Italia? Domande complesse, a cui dare risposte oggi non è certo semplice.
1 - Dopo l’attacco a Parigi vi sarà l’intervento militare contro Isis?
«Dipende da François Hollande. Il presidente francese ha definito “un atto di guerra” il massacro di Parigi, come fece George W. Bush per il crollo delle Torri l’11 settembre 2001, dunque ora deve decidere se invocare l’articolo 5 della Nato ovvero la difesa collettiva in risposta all’aggressione. Se farà questo passo la Nato non potrà non seguirlo. Ma Hollande ha anche un’altra strada:
