Rigopiano, la denuncia: "Tanti abusi edilizi ignorati, la suite era un deposito"

La denuncia degli ambientalisti riporta in primo piano la tragedia dell'Hotel Rigopiano, travolto da una valanga che ha causato 29 vittime lo scorso 18 gennaio.

Una suite da 1.600 euro a notte era in realtà un deposito. Ufficialmente era una tettoia aperta per "stoccaggio pellet" ma veniva proposta come camera a cinque stelle. La trasformazione avviata cinque anni prima dell'autorizzazione che era come deposito.

Un lungo esposto è stato inviato dal Forum H2o alla Procura di Pescara. Il Forum ha avuto accesso agli atti depositati all'Ente Parco nazionale del Gran Sasso visto che il resort era compreso nell’area protetta e perciò subordinato alle autorizzazioni ambientali. 

Secondo gli atti diffusi dal Forum, l'autorizzazione della suite chiamata Casa nel Bosco era stata chiesta al Parco per questa finalità d'uso il 17 novembre 2015 e ottenuta il 18 dicembre 2015, per trasformare quella che viene presentata, con tanto di foto, come mera tettoia aperta per supporto dei pannelli solari realizzata con il progetto del 2007. 

Gli ambientalisti, spiega il quotidiano Il Centro, ritengono che le foto pubblicate su siti web e su pagine facebook incluse nell'esposto indichino che la «tettoia» aperta era stata in realtà già "tamponata" e chiusa almeno dal 2010.

Inoltre dai documenti emerge che l'albergo era chiuso dal 1997 e che fu riaperto solo a seguito dell'ampliamento nel 2007. Nell'esposto si evidenzia che i lavori del centro benessere, sulla base della foto aerea del 6 luglio 2007 tratta dal sito della Regione, risultano già avanzati quando il permesso a costruire è stato rilasciato.

Il Fatto Quotidiano scrive:

L'ipotesi inquietante: alcune delle vittime che non hanno trovato scampo, se alloggiate in strutture abusive, non sarebbero mai dovute essere lì.