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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cold case / Stati Uniti d'America

Identificati dopo 41 anni due corpi trovati bruciati: la svolta in un'indagine infinita

Nel 1980 furono ritrovati sepolti nel deserto della California meridionale. Scoperti grazie all'analisi del Dna e a una donna che cercava i suoi genitori biologici

Un cold case destinato a far discutere quello risolto dal dipartimento dello sceriffo della contea di San Bernardino. Le autorità locali hanno identificato due corpi che nel lontano 1980 furono ritrovati sepolti nel deserto della California meridionale. I due omicidi furono attribuiti ad un uomo che nel frattempo era stato arrestato per omicidio nel Mississippi, ma non si era riusciti ad identificare queste vittime. Dopo 41 anni il mistero è stato risolto grazie all’esame del Dna e alla tenacia di una donna che da anni cercava i suoi genitori biologici.

I nomi delle vittime

Le vittime sarebbero: Pamela Dianne Duffey, nata nel 1959, e William Everette Lane, nato nel 1960. I loro corpi furono scoperti da un archeologo in una fossa nell’area del deserto del Mojave, a poche miglia a est della minuscola comunità di Ludlow. Furono ritrovati nudi, senza documenti. I corpi presentavano ferite di arma da fuoco e traumi da corpo contundente. Il coroner all’epoca stimò che erano rimasti seppelliti lì in un periodo compreso tra i sei e gli otto mesi. Cercarono, con gli indizi e gli strumenti a disposizione, di scoprire la loro identità ma non ci riuscirono. Passi avanti furono fatti invece sul presunto responsabile dei due omicidi, anche se a distanza di molti anni. Si tratta di Howard Neal, un cittadino residente a Ludlow che dopo gli omicidi si trasferì nel Mississippi. Lì fu accusato di aver ucciso suo fratello e di aver violentato e ucciso sua nipote di 13 anni e un'altra ragazza nel 1981.

L'infermità mentale 

Fu condannato a morte per l’omicidio della nipote, ma il suo avvocato ha avviato un ricorso per infermità mentale. I test effettuati in seguito hanno mostrato che il suo QI era molto basso. L’appello ha trasformato la condanna a morte in ergastolo che Neal, 68 anni, sta ora scontando. Solo nel 2017 gli investigatori sono riusciti ad interrogare l’uomo con riferimento a quei due corpi, all’epoca non identificati, che erano stati ritrovati anni addietro. Neal avrebbe incontrato la coppia mentre stavano facendo l'autostop, li avrebbe portati a casa sua e ha sparato all’uomo durante una discussione sulle avance fisiche che Neal avrebbe fatto nei confronti della donna. Il Dipartimento di polizia afferma che secondo gli investigatori l’omicida avrebbe aggredito sessualmente la donna. In realtà Neal non riuscì in quell’occasione a fornire indicazioni utili sull’identità della coppia. Riferì che la donna potesse essere dell’Arkansas, non ricordava invece nulla di utile sull’uomo.

Le indagini 

Nel frattempo in Virginia, nel 2018, Christine Marie Salley assume un investigatore privato per trovare i suoi genitori biologici. L’investigatore invia il DNA della sua cliente a GEDmatch, un servizio online che cerca le corrispondenze tra i file del DNA da più fonti. Risultato: una corrispondenza tra la donna e una delle vittime ritrovate a Ludlow. Successivamente anche il Dipartimento di Giustizia della California ha confermato la corrispondenza e l'identificazione positiva di Pamela Dianne Duffey. Anche all’identificazione della vittima maschile si è arrivati grazie a Salley che ha raccontato agli investigatori sua madre aveva in programma di incontrare un uomo noto come "Digger Lane" quando sarebbe stato rilasciato da una prigione della Virginia alla fine del 1979 o all'inizio del 1980 e poi di viaggiare attraverso il paese. Le ricerche hanno permesso di identificare "Digger Lane" come William Everette Lane, hanno poi trovato i componenti della sua famiglia e incrociato il Dna. Ora il prossimo passo è restituire i resti delle vittime alle loro famiglie.

Fonte: Us News →
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