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Venerdì, 19 Aprile 2024

Così Igor prese in giro le autorità nel 2008: "Volete scrivere un libro su di me?"

Arrestato a Rovigo, il killer di Budrio e Portomaggiore compilò un’informativa con bugie e prese in giro: lo racconta ogi il Resto del Carlino.

Da notizia d'apertura di tutti i giornali e telegiornali, a qualche riga di cronaca. In qualche modo la caccia a Igor continua, e le indagini non si sono mai fermate.

Solo ora si è venuto a sapere di come nel 2008 Igor prese in giro le autorità. Arrestato a Rovigo, il killer di Budrio e Portomaggiore compilò un’informativa con bugie e prese in giro: lo racconta ogi il Resto del Carlino.

Igor Vaclavic, il cui vero nome è Norbert Feher, si permise di di scrivere beffarde parole in un questionario che è agli atti: “Non sono obbligato a rispondere! Nessuna autobiografia! Grazie! Per caso volete scrivere un libro???”. E poi una firma fasulla. 

Ma procediamo con ordine. Tutto inizia il 12 giugno 2007 quando i carabinieri di Rovigo arrestano per rapina tal Igor Vaclavic, nato a Taskent, in Uzbekistan, il 21 ottobre 1976, e residente a Novosibirsk, in Russia. Già allora aveva l'alias Norber Feher, nome che all’epoca viene ritenuto a torto falso.

Lo si legge nell’atto di ingresso compilato dal carcere di Rovigo. Nessuno sa che quello è il nome vero. Igor è sempre rimasto senza documenti e le bugie proseguiranno per anni. Durane il lungo e vano iter burocratico per cacciarlo dall'Italia, la Questura di Rovigo scrive al Consolato generale della Russia a Milano per chiedere conferma della identità di Igor e, nel frattempo, a Igor nel 2008 viene chiesto di riempire alcuni moduli. Fra questi c’è il formulario:

Ultimo posto di lavoro? Risposta: “Esercito, fanteria leggera...”. Da qui nasce la leggenda della sua appartenenza all’Armata Rossa. Ovviamente falsa. Poi ci sono una serie di domande (precedenti penali, documenti in possesso, motivo di uscita dalla Russia) a cui Igor risponde in un solo modo: “Non sono obbligato a rispondere!”. [...] E ancora: familiari da contattare in caso di necessità? “Nessuna necessità. Non esiste!”. [..] . Fino alla delirante chiusura con quel no all’autobiografia, corredato da un bel “grazie” e dalla domanda se per caso la polizia volesse scrivere un libro su di lui.

Fonte: Il Resto del Carlino →
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