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Giovedì, 25 Aprile 2024

"Troppe tasse, ci trasferiamo": l'Ikea diventa olandese

La multinazionale del mobile componibile ha spostato la sua sede legale a Leiden, nei Paesi Bassi. Intanto alcuni capitali vengono spostati nei paradisi fiscali: ecco come 'smontare' la struttura manageriale dell'azienda

Se montare un mobile Ikea vi è sempre sembrato un'impresa, vi stupirete a cercare di 'smontare' e ricomporre la struttura amministrativa della multinazionale del mobile. Prima di tutto se avete sempre pensato che fosse un'azienda svedese, rimarrete esterrefatti: la sede legale della holding che la controlla si trova a Leiden, in Olanda. 'Stichting Ingka Foundation' è stata creata da patron Ikea Ingvar Kamprad nel 1982: essendo un'associazione no-profit ha un regime fiscale agevolato, secondo quanto prevede la legge olandese. 

E' questo in realtà uno degli stratagemmi che ha fatto la fortuna della multinazionale, come spiega Luca Martinelli sulle pagine di Altreconomia:

Una struttura societaria assai complicata e praticamente inaccessibile, una ragnatela nata apposta per sfruttare meccanismi di “pianificazione fiscale” per pagare meno tasse possibile senza violare la legge


Accanto alla no-profit, in cima alla gerarchia che controlla l'azienda, c'è anche Inter Ikea Holding, una società registrata nelle Antille olandesi, come spiega l'Economist in una sua inchiesta risalente al 2006

Se si osserva un qualunque scontrino fiscale Ikea, si leggerà che la società che lo ha emesso è Ikea Italia Retail, che ha sede in provincia di Milano, la città dove si è aperto il primo dei 15 negozi nel nostro Paese. A cinque società è affidata la loro gestione e fanno tutte capo a Ikea Italia Holding. Questa fitta rete è tipica delle aziende della grande distribuzione, con la differenza che il colosso del mobile non è quotato in borsa e quindi ha meno vincoli di trasparenza. Così i profitti possono viaggiare con più facilità, di Stato in paradiso fiscale:

Tra RetailDistribuition e Property -tutte hanno sede a Carugate, come la Holding- ci sono fitti scambi di beni e servizi, che permettono di spostare voci di bilancio positive dall’Italia all’estero, per ridurre il carico fiscale nel nostro Paese

Fonte: Altreconomia →
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