Nessun Paese europeo vuole accogliere gli immigrati "italiani"
La denuncia di Migrantes, fondazione della Cei, dopo le decisione del Consiglio europeo di bloccare il progetto di un'accoglienza "transnazionale": "Con questa Europa non c'è la possibiltà di condividere nessun programma sociale"
ROMA - Arriva dal Vaticano la prima, dura presa di posizione contro il vertice europeo sull'immigrazione. "Ieri sono stati fatti piccoli passi. L'Europa è ancora incerta e paurosa di affrontare un dramma di migliaia di persone che sono sulle coste libiche, di duecentomila persone che sono arrivate in Europa lo scorso anno e di questi morti che ci lasciamo alle spalle". Lo afferma a Radio vaticana il direttore della Fondazione Migrantes della Cei mons. Giancarlo Perego.
MARE NOSTRUM - "Piccoli passi perché, se è vero che sono state aumentate le risorse, che hanno raggiunto sostanzialmente la stessa somma che l`Italia aveva messo a disposizione da sola per Mare Nostrum e si lotta ancora contro i trafficanti con alcune azioni anche puntuali, si dimentica completamente una serie di aspetti che erano invece fondamentali e anche richiesti dall`Onu. Questi aspetti erano i canali umanitari e il rafforzamento di un numero sensibile più alto di accoglienza dei rifugiati nei diversi Paesi europei. E si dimentica ancora una volta il soccorso in mare. Credo quindi che da questo vertice abbiamo la sconfitta di un`Europa sociale e solidale di fronte al dramma delle migrazioni".
NO ALL'ACCOGLIENZA - "Abbiamo visto appunto un`Europa che è ancora un`Europa delle nazioni, delle singole nazioni, che ha paura di affrontare insieme un dramma che riguarda la sua sicurezza e la sicurezza del domani dell`Europa. C`è l`incapacità di stabilire anche un numero significativo di persone da accogliere in tutti gli Stati: si è parlato di cinquemila persone, una cifra assolutamente insignificante rispetto, ad esempio, all`annuncio che ieri ha fatto da solo l`Anci di accogliere nei comuni italiani 40mila persone. Ecco, questo dice come non c`è la disponibilità di condividere insieme questo programma sociale, di solidarietà nei confronti dei richiedenti asilo, dei rifugiati", ha detto anche Perego.
LA DISTRUZIONE DEI BARCONI - "Persone più esperte di me hanno detto come la distruzione dei barconi sarebbe una soluzione molto rischiosa, oltre che inconcludente e darebbe ancora una volta la sensazione di un intervento armato all'interno di un Paese che vive grandi tensioni e quindi provocherebbe ancora di più tensione nei confronti dei Paesi europei".