Impiegata e madre di due figli inizia a fare la prostituta: "Ci sono mogli che fanno di peggio"

Come può un’ impiegata, moglie e madre di due figli, decidere da un giorno all’altro di iniziare a prostituirsi? Il Mattino di Padova lo ha chiesto a chi questa esperienza l’ha vissuta in prima persona. La doppia vita di Eva (nome di fantasia), impiegata sui 40 anni, è iniziata quando le hanno comunicato la cassa integrazione ed è finita di colpo nel momento in cui i carabinieri hanno scoperto e sequestrato la casa di appuntamenti in cui si prostituiva. "Mi sono ritrovata con un mutuo e sette prestiti. Ecco come mi è venuto in mente", racconta la donna.

Tutto è partito da un errore di valutazione. "Ho acquistato una casa da 500 mila euro nella Bassa padovana. Ho fatto un mutuo e poi un prestito per sistemarla", ma con la cassa integrazione "a un certo punto non ce l’ho più fatta a pagare". Rimorsi? Pochi. "Non ci ho pensato - dice lei - L’ho fatto e basta. Ho cercato nei siti di appuntamenti gente che affitta le camere e mi sono messa nel giro. Se perdo quella casa la perdono anche i miei figli".

Una doppia vita condotta all’insaputa del marito, che a quanto dice la donna non si è accorto di nulla. "La gestione finanziaria ce l’ho in mano io - spiega l’impiegata - Lui si fida di me. Se io dico che ce la possiamo fare, per lui non c’è problema".

La donna racconta che incontrava i clienti durante le pause di lavoro. Poi di sera, una volta a casa, "mi toglievo quei panni e tornavo a essere una moglie e una madre".  Se le è pesato? "Ovvio che non sono mai stata fiera di me" e comunque "ci sono mogli che fanno di peggio".

"Non provavo sentimenti. Mi calavo in una parte. Era una recita. Solo in un’occasione mi sono trovata in difficoltà. Di un cliente mi ero quasi innamorata".