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Venerdì, 19 Aprile 2024

"Inps in crisi": pensioni di reversibilità a rischio

L'allarme della Corte dei Conti: con il calo dei contributi portato dal Jobs Act serviranno maggiori trasferimenti dallo Stato. Ne parla "Il Giornale"

La coperta è corta e, se i conti dell'Inps sono in rosso, per garantire le pensioni non ci sono molte soluzioni: o si alzano le tasse o si tagliano le pensioni di reversibilità.

E' lo scenario preoccupante delineato dalla Corte dei Conti che ha analizzato i bilanci 2013 e 2014. Come riporta oggi "Il Giornale", in sostanza l'Inps riesce a pagare le prestazioni solo grazie agli ingenti trasferimenti statali (cento miliardi nel 2013 e 98 miliardi nel 2014), e il finanziamento del Fondo anti povertà preluderebbe a un taglio, in base al reddito, delle pensioni di reversibilità. Se con gli sgravi contributivi triennali previsti dalla legge di Stabilità 2015 per le assunzioni a tempo indeterminato fatte non ci saranno "incrementi occupazionali effettivi", i mancati introiti richiederebbero "un ulteriore incremento di trasferimenti dal settore pubblico la cui provvista ricadrebbe sulla fiscalità generale".

Basta confrontare i dati Istat (+109mila posti nel 2015) con il saldo Inps (+606mila contratti) per vedere come il mercato sia "drogato" dallo sgravio. La scadenza delle agevolazioni alla fine del 2017 potrebbe poi determinare un incremento dei "licenziamenti" con conseguente maggiore spesa per le prestazioni di sostegno al reddito.

Sindacati in difesa di esodati e pensionati

Fonte: Il Giornale →
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