"Una lobby vuole eliminare mio padre": parola di Barbara Berlusconi

ROMA - "Abbiamo fatto tanto per uscire dal totalitarismo e adesso? Anche nelle dittature si cerca di distruggere l'avversario per via giudiziaria". E' categorica Barbara Berlusconi, figlia del Cavaliere, intervistata da Maria Latella su Il Messaggero. 

La figlia dell'ex premier si schiera senza esitazioni al fianco del padre e rivendica con orgoglio la storia imprenditoriale di Berlusconi e della sua famiglia. "La storia di mio padre e della mia famiglia - esordisce Barbara - non è quella di un pugno di evasori fiscali. La storia di Silvio Berlusconi non può finire nella vergogna. C'è chi vuole cacciare mio padre dalla politica per fare i propri interessi. C'è la volontà di eliminare il leader di una coalizione. E' questa lobby, non mio padre, a bloccare l'Italia".

"Dicono che la legge è uguale per tutti - prosegue lo sfogo -, ma lui non è trattato come gli altri". Barbara si riferisce alla retroattività della legge Severino: "E' un principio di giurisprudenza che i miei amici imparavano al primo anno di studi: la legge non è mai retroattiva".

Parlando di falchi e colombe, sui primi commenta: "In questi casi qualcuno pronto a strumentalizzare non manca mai". Sul fronte delle colombe, invece, Barbara dichiara di non aver condiviso l'uso di "tecnicismi giudiziari" che hanno oscurato la questione centrale: "Mio padre non rappresenta solo se stesso, rappresenta una parte del Paese". 

La bionda figlia dell'ex premier rassicura che lei e gli altri quattro figli del Cavaliere sono "insieme nel sostenere nostro padre: ha subito una forte ingiustizia ed è molto scosso". Sulla possibilità che la sorella Marina scenda in campo, dice:

"E' una manager, lei è molto legata alle aziende e le aziende hanno molto bisogno di lei. Nelle riunioni di famiglia non mi pare si sia mai parlato di un suo progetto politico. E poi, vogliamo che facciano a mia sorella quello che hanno fatto a mio padre?".