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Venerdì, 19 Aprile 2024

"L'Isis non è stato sconfitto: dopo gli attacchi Usa mille jihadisti in più ogni mese"

Intervistato ai microfoni dell'emittente americana Cbs, il presidente siriano Bashar al Assad non ha dubbi: l'intervento degli Stati Uniti finora è stato controproducente. "Il Califfo punta al cuore della Siria e ha sempre più potere"

L'Isis non perde terreno, anzi: più lo si combatte più accresce il suo consenso. A spiegarlo è l'attuale presidente siriano Bashar al Assad davanti alle telecamere dell'emittente statunitense Cbs News. Non ha timore e con molta calma spiega come il contrattacco Usa, fatto di raid e azioni militari, sia stato controproducente: "Da quando la coalizione a guida statunitense ha dato vita alle sue azioni militari nei territori di Siria e Iraq l'Isis ha aumentato i suoi consensi, guadagnando mille reclute in più al mese". Insomma i raid americani "in alcuni casi possono portare dei benefici a livello locale ma l'Isis sul piano generale è cresciuto: dall'inizio degli attacchi ci sono più reclutamenti". 

Ecco chi combatte l'Isis ogni giorno | Infophoto

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Secondo il presidente siriano anche a livello di conquiste territoriali le cose non sarebbero andate meglio: "I miliziani jihadisti hanno allargato il loro raggio di azione in Libia. Inoltre molte organizzazioni un tempo affiliate ad Al Qaida, oggi hanno giurato fedeltà al Califfo". Assad ha spiegato che non si tratta di "una guerra tradizionale" dove l'obiettivo è conquistare territori perché il Califfo punta al "cuore e alla mente dei siriani". Il problema con gli americani è che "loro accettano solo seguaci - ha concluso Assad - anche l'Europa non è partner degli Usa, a essere franchi. Hanno bisogno di qualcuno che continui a dire di sì, di un pupazzo, di una marionetta". Per questo secondo il presidente siriano anche il leader russo Vladimir Putin viene "demonizzato" dell'Occidente "perché vuole essere indipendente".

Fonte: Cbs News →
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