L'esperto di terrorismo: "L'Isis sta per morire"
Alessandro Orsini, direttore del Centro per lo Studio del Terrorismo dell’Università di Roma Tor Vergata: "Gli attentati di Bruxelles sono la dimostrazione che le capacità operative dell’Isis sono ormai ridotte"
"L'Isis sta morendo". Lo spiega al quotidiano La Stampa Alessandro Orsini, direttore del “Centro per lo Studio del Terrorismo” dell’Università di Roma Tor Vergata, docente di Sociologia del terrorismo alla LUISS e ricercatore al MIT di Boston.
Gli attentati di Bruxelles sarebbero secondo Orsini la dimostrazione che le capacità operative dell’Isis sono ormai ridotte: "Se poniamo a confronto l’attentato di Parigi con quello di Bruxelles notiamo che a Parigi l’Isis ha impiegato un commando di 10 jihadisti, utilizzando sia mitragliatori che cinture esplosive. Erano divisi in tre gruppi, che hanno condotto sei attentati simultanei in punti diversi della città. A Bruxelles, l’Isis ha utilizzato solo tre kamikaze e nessuno di loro ha utilizzato i mitragliatori", dice.
Non è una differenza da poco perché "il grosso dei morti di Parigi non è stato causato dalle cinture esplosive, bensì dall’uso dei mitragliatori, soprattutto al Bataclan".
L’Isis non disponeva di un numero di jihadisti pari a quello di Parigi. Se lo avesse avuto, lo avrebbe utilizzato perché le organizzazioni jihadiste hanno un interesse ad alzare sempre di più il livello dello scontro. Ovvero a realizzare attentati sempre più spettacolari e sanguinosi. Il punto fondamentale è che l’Isis non è riuscito a eguagliare l’orrore di Parigi perché le sue risorse sono diminuite.
Sotto il profilo militare, sostiene l'esperto di terrorismo "l’Isis è il nulla che avanza nel niente. Tutte le sue conquiste sono avvenute in assenza di una seria opposizione. Quando è stato attaccato, con un minimo di determinazione, ha sempre perso".
